Fissare degli obiettivi condivisi per una scadenza tutto sommato ravvicinato come il 2030. La parola attorno a cui si muove l’Agenda 2030 è “sostenibilità”, ma come si traduce in pratica? Chi sono gli attori che possono collaborare e agire concretamente perché non rimanga unicamente un insieme di buone intenzioni? Prima l’”Agenda 21” poi gli “obiettivi di sviluppo del millennio” su impulso delle Nazioni Unite, oggi l’”Agenda2030” di cui la Svizzera - in particolare la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) è stata tra gli ispiratori. Cooperazione, società civile, imprese, enti locali, sono chiamati a dare il contributo concreto allo sviluppo sostenibile dei prossimi anni. Che prima di essere un auspicio basato su un eufemismo è una necessità alla quale ormai non possiamo più sottrarci.
Ospiti:
Pio Wennubst, Vicedirettore della Direzione dello Sviluppo e della Cooperazione del Dipartimento Federale degli Affari Esteri
Filippo Veglio, responsabile organizzativo di World Business Council for Sustainable Development
Sabrina Antorini-Massa, Responsabile Prevenzione e Sostegno Città di Lugano (Dicastero formazione, sostegno e socialità)
Lavinia Sommaruga Bodeo, coordinatrice per la politica di sviluppo di Alliance Sud
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