Millevoci: Nuovo campus USI e SUPSI, tra contenuti d’eccellenza e un contenitore che fa discutere
Con l’inaugurazione del nuovo Campus universitario di Viganello si aprono degli stimolanti e prestigiosi scenari per tutto il mondo accademico svizzero: l’USI e la SUPSI, nati e cresciuti insieme e figli della stessa legge, rafforzano la loro importanza e il loro valore sul piano nazionale e internazionale, allargando il loro sguardo negli ambiti della biomedicina, delle tecnologie innovative, dell’intelligenza artificiale e dell’informatica. I nuovi spazi del Campus diventano così dei luoghi di formazione, di studio e di ricerca che coinvolgono e accolgono 600 collaboratori, 1'000 studenti in formazione di base e 800 in formazione continua. Se i contenuti d’eccellenza scientifica del nuovo edificio daranno lustro e prestigio a Lugano e a tutta la Svizzera italiana, sul contenitore, invece, si è scatenato negli ultimi mesi un acceso dibattito tra coloro che apprezzano il progetto e coloro che lo criticano, sostenendo che la costruzione sembra un carcere; che è la creazione di un altro non luogo; che appare come una montagna di cemento su una spianata di asfalto; che è l’ennesimo scempio architettonico di Lugano. Dei pregi e delle virtù del nuovo Campus USI e SUPSI e dei dubbi e delle perplessità sulla sua estetica ci soffermiamo nella puntata di Millevoci.
Sono ospiti:
Monica Duca Widmer, Presidente del Consiglio dell’USI
Alberto Petruzzella, Presidente del Consiglio della SUPSI
Milena Properzi, responsabile della ricerca presso il Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI
Simone Tocchetti e Luca Pessina, architetti e progettisti del nuovo Campus USI e SUPSI (progetto Zenobia)
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