San Pietro in carcere di Giovanni Serodine, Ascona/Roma 1594/1600 - Roma 1630
Millevoci

Patrimonio e beni culturali, tra valori, visioni e fotografie sul territorio

Con Antonio Bolzani

  • Pinacoteca cantonale Giovanni Züst
  • 3.9.2018
  • 53 min
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Il 2018 è stato proclamato “Anno europeo del patrimonio culturale”. La Confederazione Svizzera aderisce all’iniziativa promuovendo numerosi progetti a livello federale, cantonale e locale. L'intento è quello di incoraggiare e favorire la conoscenza, la valorizzazione e la condivisione del patrimonio culturale, una risorsa di valori collettivi e identitari anche per il Canton Ticino. Ma come si fa a raccontare un territorio con tutto il suo patrimonio culturale? Per rispondere a questo interrogativo, nell’ambito delle Giornate europee del Patrimonio sarà dato ampio risalto, nelle prossime settimane nella Svizzera italiana, a proposte, iniziative, attività e manifestazioni. Ad esempio il Museo Etnografico della Valle di Muggio ha programmato due giornate indirizzate a chi desidera avvicinarsi alla fotografia del paesaggio e dell’architettura rurale con un’attenzione particolare per la storia del territorio. Al Castello di Sasso Corbaro di Bellinzona verrà invece inaugurata martedì 4 settembre l’interessante esposizione “Il patrimonio si racconta. Valori e visioni culturali nel Cantone Ticino” che si prefigge di offrire una chiave di lettura del complesso mondo del patrimonio culturale. Dal ritrovamento allo studio, dalla conservazione alla trasmissione delle informazioni, le sale del castello si trasformeranno in un vero e proprio sentiero delle meraviglie culturali. Ricordiamo che il patrimonio culturale è al centro di un lungo discorso iniziato in seguito agli eventi della Rivoluzione francese e ancor oggi all'ordine del giorno. L’espressione «bene culturale» è stata sancita nella Convenzione dell’Aia del 14 maggio 1954: la memoria del Secondo conflitto mondiale era viva nella mente dei cittadini europei. Il testo giuridico, entrato in vigore in Svizzera nel 1962, sottolinea la preoccupazione internazionale per la distruzione dei beni culturali durante i conflitti armati e considera la loro protezione strettamente importante, poiché ogni popolo contribuisce alla cultura mondiale. Negli anni Settanta sono state introdotte altre due norme internazionali. La prima è la Convenzione UNESCO del 14 novembre 1970. Questo testo concerne le misure da adottare per interdire e impedire l'illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà dei beni culturali. La seconda è la Convenzione per la protezione e conservazione del patrimonio mondiale naturale e culturale, entrata in vigore in Svizzera nel 1975. Questo documento pone l’accento sui pericoli che il patrimonio culturale deve affrontare oltre a quelli tradizionali. Partendo proprio dal concetto di “patrimonio culturale”, nella puntata di Millevoci cercheremo di darvi qualche stimolante spunto di riflessione per leggere, capire, condividere e valorizzare meglio il nostro territorio.

Ospiti:
Aixa Andreetta,
collaboratrice della Pro Grigioni italiano e mediatrice culturale del Museo Etnografico della Valle di Muggio
Mark Bertogliatti,
ingegnere forestale e curatore del Museo Etnografico della Valle di Muggio
Michele Amadò,
Professore presso la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Roland Hochstrasser,
Collaboratore scientifico del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS), Bellinzona e Presidenete dell'Associazione dell'Associazione musei etnografici ticinesi (AMET)

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