Un nome, una sartoria: Giorgio Bortolin. Il papà era sarto in via Besso a Lugano e “la mamma lo aiutava e con l’andare del tempo divenne pure lei un’ottima sarta”. Giorgio però imbocca un’altra strada, quella del tipografo compositore: cinquant’anni di ricordi, episodi divertenti e altri meno piacevoli.
Nella seconda parte ospitiamo la voce di Mirko Moizi, docente all’accademia di Mendrisio e curatore della rivista “Arte e Cultura”, edita da Fontana. L’ultimo numero è dedicato alla chiesa Santa Maria di Pazzalino.
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