Di: Isabella Visetti e Carlotta Moccetti
In Mesolcina e Calanca, ma anche in diversi paesi ticinesi era viva (e in alcune località lo è ancora) la tradizione di bambini e giovani di passare di casa in casa il giorno di Capodanno, augurando “Bondì, bon an, la bona man”, per ricevere un piccolo dono o un soldino dalla “bona man”, la mano generosa.
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