La curiosità del pianista Dario Müller decisamente non conosce confini: ricordiamo il disco dedicato alle variazioni che Beethoven scrisse su arie di operisti italiani, quello con la musica di Ruggero Leoncavallo, i cosiddetti «indianisti», i «meccanismi incantati» delle tabacchiere musicali. La nuova tappa è Parigi, quella a cavallo tra la fine dell’Ottocento la prima metà del Novecento. È un percorso variegato, in cui in ambito musicale si assiste all’abbattimento delle barriere fra genere colto e genere leggero in un periodo in cui fioriscono nuove forme di spettacolo e di intrattenimento, dai cabaret artistici, ai cafés-concerts, dai music halls, ai tabarins, ma anche i bistrots, le trattorie, le librerie, i luoghi di ritrovo tra intellettuali e artisti. E quindi vi troviamo la musica di Erik Satie, Claude Debussy, Maurice Ravel e Reynaldo Hahn, ma anche pagine tratte dalle colonne sonore dei film «Touchez pas au grisbi» e «Moulin Rouge», oppure la celebre «Les feuilles mortes» (o se preferite «Autumn leaves») nata dalla collaborazione di Joseph Kosma con Jacques Prévert. Il percorso è tanto ricco che Roberto Corrent ha chiesto a Dario Müller di accompagnarci all’ascolto del suo personale «Paris Boulevard» in questa e nelle prossime puntate di «Arabesque». Le prime conversazioni (riascoltabili sul nostro sito rsi.ch) contenevano tra l’altro preziose testimonianze di personaggi che hanno frequentato Erik Satie raccolte negli anni Ottanta a Parigi da Dario Müller (fra questi Georges Auric [leggi Orík], Henri Sauguet [leggi Sóghé], Germaine Tailleferre), oltre alle voci di Francis Poulenc, Jean Cocteau, Alexandre Tansman e Pierre Bertin messe a disposizione dagli archivi di Radio France. Con questa quarta puntata muoveremo da Debussy a Ravel, da Poulenc a Joseph Kosma (Kosmá) e Jacques Prévert.
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