L’artefice di una prima parte da incorniciare è il Crus

Sulla base degli ormai abituali protagonisti della settimana dell’hockey in casa Ambrì e Lugano, proponiamo le stesse valutazioni in ambito calcistico, questa volta per mettere sotto i riflettori la prima parte di stagione dei bianconeri di Mattia Croci-Torti. Ed è proprio lui, il Crus, l’artefice di un’andata da incorniciare su più livelli. La sensazione, però, è che per coronare il sogno di tornare campione dopo 75 anni manchi una punta, un bomber vero. E che insomma tanto dipenda dalla società.

++++ Croci-Torti: non è mai facile quantificare i meriti di un allenatore, ma nel caso specifico non ci sono dubbi che il Crus abbia saputo ottimizzare al massimo le risorse a disposizione. Facendo tesoro dell’esperienza del 2023 ha costruito un Lugano che piace e performa, non a caso in corsa addirittura ancora su tre fronti.

+++ Zanotti: un autentico fuoriclasse che interpreta il ruolo di laterale nell’accezione più completa del termine. Tignoso in fase difensiva nonostante non sia un gigante, arrembante quando parte lungo la fascia. Ergo: completo. Difficile pensare di trattenerlo a lungo.

++ Papadopoulos: non si sapeva bene cosa aspettarsi, ma il greco ci ha messo poco ad imporsi e convincere rubando il posto a Mai e sfoderando una straordinaria continuità di rendimento. Le esultanze dopo ogni chiusura o anticipo riusciti ne sono la sublimazione.

+ Steffen: leader a tutto tondo, capace di trascinare la squadra a suon di reti e assist, ma anche con sostanza e lavoro per il gruppo. Alcuni suoi atteggiamenti potranno anche non piacere, ma senza di lui il Lugano non sarebbe questo.

- Cimignani: il francese si è “clamorosamente” seduto e piano piano si è smarrito anche sul piano della fiducia in se stesso. Anonimo, molle e sempre più comprimario. Recuperarlo è una scommessa intrigante.

-- i centravanti: Vladi e Przybylko non sono al livello della squadra e delle sue legittime ambizioni. Croci-Torti li ha alternati ma senza mai avere risposte adeguate se non estemporanee. Se il Lugano vuole coronare il sogno di tornare campione dopo 75 anni serve un bomber vero. Dipende solo dalla società.