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Bufera doping sulla Gran Bretagna

Coinvolti giocatori di Arsenal, Chelsea e Leicester

  • 03.04.2016, 12:11
  • 07.06.2023, 18:56
Sunday Times

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  • The Sunday Times

Dopo lo scandalo che ha travolto il mondo sportivo russo e la sua agenzia nazionale antidoping, la bufera si abbatte oggi sulla Gran Bretagna. A scatenare l'uragano è stato il Sunday Times (che già aveva rivelato assieme all'emittente tedesca ARD i segreti dell'atletica negli scorsi mesi). Il domenicale britannico afferma che il dottor Mark Bonar, che esercita in una clinica londinese, avrebbe dopato ben 150 sportivi.

Filmato a sua insaputa, lo ha dichiarato lo stesso 38enne ai giornalisti inglesi, parlando di una clientela che si è costituita con il semplice passaparola e nella quale figurano diversi giocatori della Premier League di calcio, appartenenti ad Arsenal, Chelsea e Leicester City. Ha inoltre aggiunto di aver lavorato con ciclisti del Regno Unito che hanno partecipato al Tour de France, giocatori di tennis, un campione di boxe e altri sportivi legati al cricket e alle arti marziali.

Secondo il Sunday Times, il medico (che ne frattempo ha negato i fatti) nel corso degli ultimi sei anni avrebbe trattato più di 150 atleti britannici e stranieri con sostante proibite come EPO, steroidi, ormone della crescita, con miglioramenti delle prestazioni definiti fenomenali. Il giornale non fa comunque i nomi degli sportivi coinvolti, dichiarando che finora le uniche prove sono le affermazioni di Mark Bonar registrate dai suoi giornalisti.

The doctor who claimed he prescribed performance enhancing dru...

More exclusive #dopingscandal revelations... Read the full story only in The Sunday Times.

Pubblicato da The Times and The Sunday Times su Sabato 2 aprile 2016

L'antidoping britannico si difende

In un comunicato stampa pubblicato qualche ora dopo l'articolo del Sunday Times, l'UKAD (Agenzia nazionale antidoping del Regno Unito) ha reagito ringraziando il domenicale per il suo lavoro e fornendo alcuni dettagli aggiuntivi. In particolare risulta che il nome del dottor Bonar era già noto alle autorità sportive dal 2014, dopo che uno sportivo aveva fatto il suo nome nel corso di un interrogatorio al fine di ridurre la propria squalifica. Le prove portate erano però state giudicate insufficienti per poter procedere nei suoi confronti.

Il governo chiede un'inchiesta

Il ministro britannico dello sport, John Whittingdale, ha reagito rapidamente alle rivelazioni e si è detto "scioccato e preoccupato" per le accuse, domandando l'apertura immediata di un'inchiesta indipendente, che riguarderà anche il ruolo avuto nella vicenda dall'UKAD.

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Doping, scandalo in Gran Bretagna (Telegiornale 03.04.2016, 12h30)

RSI Sport 03.04.2016, 12:56

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