La Federazione americana di rugby, che già versava in cattive acque, ha dichiarato fallimento. L'organizzazione ha subito insormontabili perdite finanziarie da quando ha dovuto bloccare tutte le competizioni nazionali in seguito alla pandemia di coronavirus. "Le perdite sono state accentuate dall'impatto dell'epidemia di COVID-19", si può leggere nel comunicato.
La stessa sorte è ciò che la Federazione australiana, dal canto suo, sta cercando di evitare. Il 75% dello staff è stato infatti messo in lavoro ridotto fino al mese di luglio, in un disperato tentativo di contenere le perdite in questo periodo di crisi. Si tratta della "decisione più difficile nella storia di questo sport", ha detto l'amministratore delegato di Rugby Australia Raelene Castle.