Jolanda Neff alla riscossa

dall'inviato a Rio de Janeiro Marcello Ierace

Tutti gli occhi sabato erano rivolti verso Fabian Cancellara. Una medaglia la si sognava, anche se, in cuor nostro, sapevamo che ci sarebbe voluta un'impresa epica. Ma, a guardar bene, le vere chance di podio la Svizzera le deve affidare ad una minuta ragazza bionda, con due occhi azzurri dietro i rotondissimi occhiali che ispirano immediata simpatia: Jolanda Neff.

La pluricampionessa mondiale di mountain bike gareggerà infatti anche nella prova in linea, in programma domenica, e con notevoli possibilità di cogliere un risultato più che positivo. Poco importa se dovrà gareggiare da sola (essendo l'unica rossocrociata), anzi questo fattore la stimola ancor di più. "Effettivamente ho fatto tutte le mie gare praticamente in solitaria, come la sola ragazza della mia squadra. E quindi sono assolutamente abituata a questo scenario - commenta la stessa 23enne sangallese - In effetti siamo ben 23 partecipanti da sole, senza compagne e quindi questo potrebbe essere un buon vantaggio per me perché non ci sono moltissime squadre che possono giocare delle tattiche particolari".

Per prepararsi Jolanda Neff ha anche ripassato il percorso con la squadra maschile: "È stato molto interessante: mi hanno aiutato, mi hanno aspettato soprattutto...". Tra le maggiori avversarie dell'elvetica c'è la britannica Lizzy Armistead, la quale però a Rio non avrebbe dovuto esserci, essendo stata squalificata per aver mancato tre controlli antidoping. Sanzione poi ritirata a seguito di un ricorso accettato dalla corte giudicante. "Sulla questione non ho molto da dire - ammette la Neff - Ho sentito che ha mancato dei controlli, ma adesso può partecipare. La cosa comunque non mi turba particolarmente, non ci ho proprio pensato".