Philadelphia detronizza Kansas City, il Super Bowl è degli Eagles

A due anni dalla cocente sconfitta rimediata in finale contro Kansas City, i Philadelphia Eagles hanno avuto la loro dolce vendetta negando ai Chiefs del grande ex Andy Reid uno storico three-peat e laureandosi nel contempo per la seconda volta nella loro storia campioni NFL. Al Superdome di New Orleans la formazione della Pennsylvania ha letteralmente surclassato gli avversari nella 59a edizione del Super Bowl, imponendosi per 40-22 in un match senza storia. Jalen Hurts, nominato MVP, ha stravinto il confronto con il suo dirimpettaio Patrick Mahomes, guidando i suoi a un successo tanto sorprendente quanto meritato.

Chi si aspettava i favoriti Chiefs padroni del campo è probabilmente rimasto deluso, perché gli Eagles nei primi 30’ hanno dominato in lungo e in largo una formazione - quella del tre volte MVP Mahomes - incapace di reagire alle giocate offensive disegnate da coach Sirianni e alla enorme pressione portata sul quarterback. Sotto gli occhi di Donald Trump, primo presidente a presenziare all’evento, l’offensive line di Kansas City è collassata a più riprese, costringendo il numero 15 a diversi errori tra cui due sanguinosi intercetti, tramutatisi in due TD per Hurts e compagni. E così, dopo due quarti, il tabellone segnava addirittura 24-0 in favore di Philly, fedele testimonianza di una superiorità a tratti quasi imbarazzante.

Nemmeno la musica di Kendrick Lamar ha svegliato i due volte campioni in carica, frastornati dalle continue corse di Barkley e dalle giocate di un Hurts quasi perfetto. Soltanto a fine terzo quarto infatti Mahomes è riuscito a muovere finalmente il punteggio per i suoi, quando però ormai gli Eagles avevano messo in carniere altri 10 punti. L’ultimo quarto si è così rivelato essere una semplice passerella d’onore per i nuovi campioni, che hanno potuto amministrare con autorevolezza il grande vantaggio accumulato fino all’esplosione di gioia finale.

Legato a Rete Uno Sport del 10.02.2025, 07h00