“La FIFA vuole battere il ferro finché è caldo”

La discussione sull’intasamento del calendario è una di quelle che stanno scaldando i discorsi calcistici delle ultime settimane. Fra i prossimi appuntamenti in programma c’è anche il nuovo Mondiale per club, annunciato in pompa magna dalla FIFA per i prossimi mesi di giugno e luglio e previsto negli Stati Uniti, ma che per ora stenta a decollare. Diverse delle 29 squadre già qualificate iniziano a dubitare, i diritti televisivi sono rimasti in larga parte invenduti e le sedi non sono ancora state confermate: a cosa è dovuto questo caos? Per Filippo Maria Ricci, giornalista della Gazzetta dello sport, il punto più delicato è proprio quello del calendario: “In quello stesso periodo si gioca l’Europeo U21 così come la Gold Cup, torneo non seguito in Europa ma apprezzato in America”

“Consideriamo le date - continua Ricci - La finale di questo torneo è prevista il 13 luglio e poi i giocatori devono fare tre settimane di ferie. Se consideriamo che l’anno successivo ci sarà il Mondiale, quello vero, è probabile che i campionati cominceranno fra il 10 e il 15 agosto ecco che vengono a mancare i giorni di riposo. Il Real Madrid per esempio, che corre per 7 competizioni, potrebbe arrivare a disputare 72 partite”. Visti i presupposti come mai la FIFA ha voluto lanciarsi nell’organizzazione e, soprattutto, si giocherà? “Si vuole battere il ferro finché è caldo. È una questione economica. Si sperava di incassare 4 miliardi di dollari solo in diritti televisivi a fronte di 2 miliardi di spesa. Secondo me comunque si farà. Perché è sceso in campo il presidente Infantino in persona e perché altrimenti sarebbe una figuraccia mondiale. Si farà, ma bisognerà vedere le condizioni, e in ogni caso il torneo non è stato gestito al meglio”, chiude l’esperto.