CALCIO SVIZZERO

Dopo 75’ di fatica il Lugano fa crollare il fortino Stade Lausanne

Non brillantissimi, i bianconeri allungano la striscia e puntano le prime due

  • 30 marzo, 19:57
  • 31 marzo, 13:50
Zan Celar

Non poteva mancare il timbro di Celar

  • Keystone

1 - 3

Stade Lausanne

Lugano

  • 90'

    Damascan(P)

  • 76'

    Doumbia

  • 79'

    Celar

  • 86'

    Przybylko

Non è stato per nulla facile, eppure - in un modo o nell’altro - il Lugano è riuscito a prendersi la sua rivincita. Due mesi dopo la scottante sconfitta che aveva malamente inaugurato il 2024 bianconero, i ragazzi di Croci-Torti hanno imposto la loro legge al fanalino di coda Stade Lausanne, sì in partita per oltre tre quarti di gara (e malgrado l’uomo in meno dal 44’), ma infine costretto a cedere per 3-1. L’irrefrenabile marcia ticinese prosegue quindi a gran ritmo: sesta vittoria di fila (compresa quella in Coppa) e un passo in più verso il duo di testa (Servette e YB ora distano cinque punti). Davvero è vietato pensare al titolo?

Presentatisi alla Pontaise con uno spregiudicato 3-4-3 in cui hanno trovato posto anche Marques e Aliseda (mai titolari nel nuovo anno), gli ospiti si sono subito impadroniti del gioco, proprio come logica voleva. Di occasioni vere e proprie, tuttavia, poche. Fino alla pausa, l’abbottonata compagine vodese ha infatti ridotto al minimo il lavoro di Vachoux, prima graziato da un controllo difettoso del citato argentino, poi sicuro quanto ben posizionato sui tentativi firmati Grgic e Celar. Il centravanti sloveno, semmai, può recriminare per quanto accaduto a un nulla dal duplice fischio, appena dopo il rosso sventolato in faccia a Diakité per un fallaccio su Bislimi: lancio al bacio di Hajdari, ottimo stop col petto e sinistro incrociato... sul palo guastafeste.

Non che la ripresa si sia aperta in maniera più fortunata, anzi. Ai dolori del numero 25, rimpiazzato da Sabbatini, si sono difatti aggiunti quelli di Hajrizi, costretto al cambio in lacrime. E il preannunciato assalto al fortino losannese? Poco organizzato, con l’aggravante del rischio beffa sia quando Camara ha sparato addosso a Saipi da corner, sia quando Ajdini è sfuggito alla retroguardia per concludere imprecisamente a lato. Ma la beffa, stavolta, non era contemplata. Ed allora, in modo piuttosto casuale, ecco finalmente il gol liberatorio, siglato da Doumbia sugli sviluppi di una punizione calciata (male...) da Grgic al 76’. A stroncare definitivamente le ormai flebili speranze locali ci hanno poi pensato il solito Celar (sempre più re dei bomber, con 12 sigilli, su passaggio del re degli assist Steffen) e Przybylko (al primo sussulto con la nuova maglia), prima del centro finale, quello della bandiera, ad opera di Damascan su rigore.

01:52

SL, il servizio su Stade LS-Lugano (Telegiornale 30.03.2024, 20h00)

RSI Sport 30.03.2024, 20:08

09:42

SL, la sintesi di Stade LS-Lugano (30.03.2024)

RSI Sport 30.03.2024, 21:49

00:58

SL, grazie al VAR rosso diretto a Diakité in Stade LS-Lugano (30.03.2024)

RSI Sport 30.03.2024, 19:52

02:40

SL, l’intervista a Mattia Croci-Torti (30.03.2024)

RSI Sport 30.03.2024, 20:25

02:05

SL, l’intervista ad Amir Saipi (30.03.2024)

RSI Sport 30.03.2024, 20:20

01:31

Il servizio con Mattia Croci-Torti (Rete Uno Sport 31.03.2024, 10h00)

RSI Sport 31.03.2024, 08:06

01:39

Il servizio con Ousmane Doumbia (Rete Uno Sport 31.03.2024, 12h30)

RSI Sport 31.03.2024, 12:08

Legato a Sport e Musica 30.03.2024

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