di Omar Gargantini
Saipi 4,5: premessa: a 22 anni un portiere è ancora lontano dallo zenit della maturità. Ergo: qualche errore, qualche svarione e qualche calo di rendimento sono parte inevitabile del processo (l’ultimo in ordine cronologico quello sul 2-0 nella finale). Detto ciò, è in crescita e specie sulla linea di porta conferma di poter diventare un buon portiere.
Osigwe 4,5: in campionato contabilizza solo 7 presenze, tutte nel 2023. L’upgrade è assicurato dal doppio prodigioso intervento nel primo tempo supplementare della semifinale di Coppa. Back up insomma serio, affidabile e molto professionale.
Mai 4,5: dopo un rodaggio laborioso si stava vieppiù ergendo a leader della difesa grazie a fisico e piedi buoni. Un brutto guaio muscolare purtroppo lo spedisce ai box per tutta la primavera. Il voto, insomma, ingloba anche il periodo luglio-novembre, altrimenti sarebbe NG.
Daprelà 4,5: gli ultimi mesi sono un buon riassunto di tutta la sua avventura in bianconero. Difensore affidabile soprattutto in marcatura, bravo a smussare qualche eccesso, meno in fase di impostazione. Come terzo di sinistra sembra un po’ più a suo agio che come centrale nella linea a 4.
Hajrizi 4,5: sconfessa chi lo riteneva plafonato e quindi non all’altezza della Super League con un buon girone di ritorno, specie quando (un po’ per caso) si ritrova perno della difesa a 3. Il gesto tecnico rimane il punto perfettibile, ma con la personalità sa dare un senso concreto all’irruenza atletica.
Hajdari 4,5: talento vero, ha tanta sfrontatezza (a tratti ancora un po’ esagerata, ma a 19 anni ci può stare), ma anche o soprattutto capacità di iniziare l’azione e buona adattabilità tattica. Nel medio termine, ammesso che non spicchi il volo per realtà più ambiziose, può diventare con Mai l’uomo attorno al quale costruire un reparto di assoluta qualità.
Arigoni 4: deve convivere praticamente tutto l’anno con acciacchi e problemi fisici che inevitabilmente lo rallentano e lo condizionano. È un po’ il prototipo del vorrei ma non posso, nel senso che ovunque lo metti ci sa stare, ma non eccelle quasi mai.
Valenzuela 5,5: uno dei migliori in assoluto, al culmine di una crescita talmente vistosa che Lugano inizia ormai ad andargli un po’ stretto. Presidia la fascia sinistra da dominatore (e con Aliseda si trova a occhi chiusi), ma soprattutto lo fa in entrambe le fasi.
Espinoza 4,5: arrivato molto grezzo in particolare dal punto di vista dell’affidabilità tattica per fungere da "surrogato", in realtà ci mette poco a capire quel che serve e difatti gioca parecchio o quantomeno più del previsto. Quando parte sulla destra è immarcabile: non appena affinerà il gesto tecnico diventerà ancora più forte.
Doumbia 5,5: da mediano, con la sua intelligenza e l’innata capacità di trasmettere sicurezza (per la serie: dategli la palla che è come metterla in banca) crea subito un super-binomio con Sabbatini. Ma il vero capolavoro lo confeziona quando per esigenze e assenze altrui, Croci-Torti gli chiede anche di fare il braccetto di destra della difesa a 3: per certi versi fa addirittura meglio che nel suo ruolo originale.
Sabbatini 5: il capitano si merita un ulteriore prolungamento del contratto con un’altra stagione esemplare. Per continuità di rendimento, instancabile senso di appartenenza che lo porta a correre, correre e correre ancora, ma anche giocate di qualità (seppur condite da 3 soli gol). Il rigore che regala la finale di Coppa è una sorta di meritatissimo premio.
Bislimi 4,5: l’ex capitano dello Sciaffusa è ovviamente chiuso nel suo ruolo naturale da Doumbia e Sabbatini, ma riesce comunque a contabilizzare un buon numero di presenze rivelandosi jolly prezioso. Anche spostato qualche metro più avanti e nonostante una base tecnica di sicuro perfettibile.
Belhadj 3,5: sembra il classico giocatore che avrebbe tutto - doti atletiche e timing eccellente nel buttarsi negli spazi in primis - ma che per mille ragioni continua a rimanere inespresso. D’accordo gli infortuni, ma quando c’è spesso è più un inno ai rimpianti che alla gioia.
Macek 4,5: già il fatto che sia tornato in campo dopo le peripezie che lo avevano a lungo condizionato è un successo. Si adatta a stare dove serve e largo nel centrocampo a 4 è una piacevole sorpresa, anche se evidentemente il meglio lo dà stando al centro.
Steffen 4,5: arriva con l’etichetta di valore aggiunto visto lo status di nazionale, ma il feeling con piazza e spogliatoio sboccia solo a primavera inoltrata. Quando finalmente il rendimento giustifica l’atteggiamento, si inizia ad apprezzarlo per davvero. Segna parecchio, fa segnare e lavora anche per il gruppo.
Aliseda 5,5: ci sono voluti una stagione ed un lavoro certosino (anche su se stesso), ma alla lunga la scommessa è stata (stra)vinta. A soli 23 anni l’argentino ha già le stigmate del trascinatore, che segna (otto gol), fa segnare, diverte e garantisce pure sostanza in fase di non possesso. È forse in assoluto il miglior esterno alto mancino del torneo.
Bottani 3,5: era l’uomo imprescindibile, è diventato una sorta di jolly con pochissima continuità a causa di acciacchi fisici infiniti. Quasi mai due partite di fila, quasi mai 90 minuti nella stessa partita, mai o quasi decisivo. Per un fantasista di classe come lui 1 gol e 2 assist appena fanno rima con bocciatura, al netto della grande ripresa giocata nella finale di Coppa.
Amoura 4: capace del meglio come del peggio. Alterna colpi e gol da fuoriclasse, a errori e "disastri" clamorosi. Per ora il potenziale, che è notevole, rimane purtroppo inespresso per lunghi tratti. Peccato, perché quell’allungo da sprinter puro è una qualità che in pochi altri possiedono.
Celar 5: un bomber può lavorare per la squadra, sacrificarsi e tutto quel che preferite: ma il biglietto da visita senza se e senza ma rimangono i gol. E 16 (tutti in campionato, in Coppa ha invece clamorosamente chiuso a zero) sono un numero ragguardevole anche se "dopato" da qualche rigore (che comunque bisogna segnare…). Per l’upgrade che lo porti lontano dalla Svizzera servirebbe forse un pizzico in più di velocità.
Babic 3,5: presenza sempre marginale, incapace di sfruttare le occasioni che gli vengono concesse e che non a caso si vanno diradando. L’acquisto meno azzeccato di tutta la stagione.
Berbic, Facchinetti, Mahou e Nkama NG.
Croci-Torti 5,5: ci ha messo poco a diventare un allenatore "vero". Più dei risultati - peraltro notevoli - la sua vera forza è quella di aver fatto rendere tutti o quasi al massimo del proprio potenziale, sperimentando ed inventando soluzioni a getto continuo. Tutti coinvolti e valorizzati: la rosa adesso è ricca anche di qualità. La società ringrazia, perché il valore di mercato complessivo è letteralmente impennato.
Coppa Svizzera, il servizio su Young Boys-Lugano (La Domenica Sportiva 04.06.2023)
RSI Sport 04.06.2023, 17:34