calcio svizzero

Il pubblico la sfida più grande di una società sempre più importante

Dentro al Lugano di Joe Mansueto, dove nulla vuole essere lasciato al caso

  • 17 febbraio, 18:05
  • 17 febbraio, 19:13
FC Lugano

Se n'è parlato nello studio della DS

  • rsi.ch

Una società con il portafoglio pieno, che vuole (e può) crescere dentro e fuori dal campo. Dentro lo sta già facendo da tempo, basta elencare i risultati in parte già raggiunti - va detto - anche sotto l’era Renzetti: quattro finali di Coppa Svizzera (una vinta), due fasi a gironi in Europa League, una fase a gironi e un ottavo di finale in Conference League. Fuori, invece, il lavoro a livello strategico ha iniziato a portare i frutti sperati negli ultimi mesi grazie a totali 159 (!) dipendenti. E presto, a fine 2026, verrà completata l’AIL Arena. Solo a quel punto il progetto americano firmato da Joe Mansueto potrà essere ultimato e - forse sì, forse no - potrà conoscere limiti che ad oggi non sembrano esserci, se non - questo sì - a livello di pubblico.

In Vallese non c’è concorrenza, non dobbiamo spartire la torta con altre società sportive: per noi è chiaramente un vantaggio

Marco Degennaro, DG FC Sion

E proprio dalla nota dolente (l’unica?), è partito Martin Blaser all’interno della Domenica Sportiva. “Cornaredo è uno stadio bellissimo ma vecchio, che quest’anno spegnerà 74 candeline. Non è sicuramente la cosa più attrattiva che c’è a Lugano: quando ci sono delle scelte da fare, una persona ci pensa più di una volta prima di venire”, ha precisato il CEO del club bianconero. Parole che si ripecchiano nelle cifre: seppur leggermente in crescita, sono 3’400 le persone che di media si recano al campo, di queste solo 1’564 sono abbonate. “Se per 30 anni non si è fatto nulla, è difficile lamentarsi - ha continuato Blaser - La concorrenza, parlo soprattutto di Ambrì e Lugano nell’hockey, è alta, ma proporremo presto iniziative per avvicinare la gente”.

Se hai 5’000 spettatori di media nel nuovo stadio e una comunicazione diretta con il territorio, allora qualcosa potrà cambiare. Quel numero è il nostro obiettivo.

Martin Blaser, CEO FC Lugano

Per riuscirci fondamentale è la comunicazione, oggi sotto la responsabilità di Marzio Mellini: “In questo ambito le mansioni sono molteplici. Riassumendo, però, passiamo dalle comunicazioni più canoniche, strettamente sportive, a quelle corporate, che riguardano sponsorship e partnership”. Anche grazie ai risultati, il Lugano oggi ha acquisito una dimensione nazionale, ma appunto, uno dei prossimi obiettivi è quello di raggiungere un pubblico più vasto. Fondamentale è la presenza digitale, soprattutto sui social media, dove vengono coinvolti soprattutto i giovani. “Abbiamo ristrutturato l’organizzazione, dando più interscambiabilità dei nostri content creators, così da essere più flessibili e provare ad allargarci in Ticino, in Svizzera e in Europa”, ha spiegato il responsabile dei contenuti multimediali Andrea Ruberti. Tutto logicamente in linea con la strategia e la filosofia della società, perché nulla viene lasciato al caso.

Su Instagram siamo passati da 19’000 a 35’000 follower in meno di un anno, questo ci fa credere di essere sulla strada giusta

Andrea Ruberti, responsabile dei contenuti multimediali FC Lugano

49:12

SL, la pagina sul Lugano con Michele Foletti e Marco Degennaro (La Domenica Sportiva 16.02.2025)

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SL, il servizio sul team comunicazione dell’FC Lugano (La Domenica Sportiva 16.02.2025)

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L'approfondimento sul Como Calcio (La Domenica Sportiva 16.02.2025)

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