Archiviare al più presto, mercoledì, la pratica Euro 2024 per poi difendere il primo posto nelle ultime due uscite contro Kosovo e Romania. Dev’essere questo, solo questo, l’obiettivo della Svizzera nell’ultima tappa del cammino che porta in Germania. Il risultato maturato tra Kosovo e Israele domenica, con la vittoria di misura dei Dardani, non può lasciar spazio ad alcuna riflessione dettata dai tre impegni ravvicinati, come contrariamente lasciato intendere da Murat Yakin nella conferenza stampa di venerdì.
Meglio detto? Se le condizioni fisiche lo permettono, in campo domani ci vanno i migliori. E tra questi figurano anche Akanji e Rodriguez, indipendentemente dai loro recenti acciacchi e dalla presunta impossibilità di giocare tre partite in soli otto giorni. La gestione delle energie, semmai, è un problema che tocca Israele, confrontato, - suo malgrado e per ovvi motivi - con una situazione ai limiti della regolarità. Parliamo delle quattro partite da disputare in soli nove giorni, come pure delle condizioni fisiche in cui si presentano diversi componenti della rosa. Il motivo è presto detto: più della metà dei ben 31 giocatori che hanno risposto alla convocazione di Alon Hazan - che nel foglio partita potrà inserirne 23 - disputa il campionato israeliano, interrotto ormai da un mese a causa della guerra.
Di fronte, dunque, ci troveremo una squadra a corto di competizione e impreparata sul piano atletico, sì, ma sicuramente pronta a gettare il proverbiale cuore oltre l’ostacolo, con la consapevolezza che avrà poco o nulla da perdere. Anzi. Esserci, considerate le premesse, non era per nulla scontato. La strada verso l’Euro passa purtroppo anche da qui. In un contesto che pure la Svizzera avrebbe evitato, ma che sportivamente parlando potrebbe regalarle il sesto grande torneo di fila con due giornate d’anticipo. Nonostante tutto.
Nazionale, il servizio con Pier Tami (Info Notte Sport 13.11.2023)
RSI Sport 13.11.2023, 21:52