La Svizzera e la dura ricerca del nuovo bomber

Con Embolo che rimarrà in dubbio fino alla fine, Itten che appare regredito, Seferovic fuori dai radar e Monteiro che potrebbe diventare svizzero a breve, ma che di certo non rappresenta una certezza in campo internazionale, la Svizzera ancora una volta deve fare i conti con il problema offensivo a meno di 3 mesi dagli Europei in Germania. Contro Danimarca e Irlanda toccherà a Okafor e Amdouni trovare la via della rete, anche se - sommati - i due hanno realizzato 8 gol in 30 partite. Non tantissimo. Un problema certamente non nuovo e che anche Murat Yakin conosce benissimo.

“Ma di questo se ne è parlato anche troppo - puntualizza il tecnico - abbiamo dovuto fare i conti con diversi ritiri e infortuni nel settore offensivo. I giovani si sono presi subito importanti responsabilità, anche se non avevano grande esperienza. Sono però sicuro che siamo sulla strada giusta e i gol arriveranno presto”.

Storicamente la Danimarca è un avversario ostico per i rossocrociati, con l’ultima vittoria elvetica che risale alle qualificazioni dei Mondiali del 1986, 1-0 con rete di Barberis. “Non vediamo l’ora di tornare a giocare una partita contro una grande squadra in uno stadio meraviglioso - ha spiegato ancora il 49enne - nelle qualificazioni non eravamo più abituati. In campo poi i danesi cercheranno di più il possesso palla rispetto a quanto vissuto con i nostri avversari negli ultimi mesi”.

E chissà che a decidere la sfida non sarà proprio Noah Okafor, in Nazionale 2 sole reti in 19 presenze, ma che al Milan in stagione ha trovato alcuni gol da bomber d’area, anche se poco spazio da titolare. Domani sera dovrebbe infatti essere lui a guidare l’attacco della Svizzera.

“È vero, quella di domani sarà solo un’amichevole, ma sapendo cosa ci aspetta tra meno di 3 mesi, sarà comunque importante - ha dichiarato l’attaccante rossonero - Io prendo gara per gara, ogni match disputato fa guadagnare autostima ed esperienza e questo non può che farmi crescere ancora”.