Da carnefice a vittima. Autore della ginocchiata (volontaria o meno, nessuno lo saprà mai) su Neymar, che ha messo fine al Mondiale della stella brasiliana, il colombiano Juan Camilo Zuniga è ora sotto l'attacco di minacce e insulti razzisti via web e social network. Minacce rivolte addirittura alla figlia del giocatore del Napoli, il quale ha deciso di rivolgersi alle forze dell'ordine.
Non sono bastate a smorzare gli animi le prese di posizione di parte della stampa brasiliana che ha fatto notare come Zuniga sia un calciatore corretto, che in 142 partite giocate con la maglia partenopea dal 2010 al 2014 ha ricevuto solo 13 cartellini gialli e appena 3 rossi.
Anche perché c'è chi non si tira indietro quando c'è da gettare benzina sul fuoco. Nello specifico si tratta del presidente della Federazione carioca, José Martin Marin, ex politico vicino in passato alla dittatura e ora riciclatosi nel calcio, il quale ha chiesto alla FIFA "una sanzione esemplare" per il giocatore del Napoli. "Se hanno dato 9 giornate a Suarez perché avrebbe dato un morso - ha detto Marin - a lui quanto devono dare? Neymar è un calciatore importante, nei confronti del quale dall'inizio dei Mondiali si era scatenata un'autentica caccia all'uomo. È finita come sapete e qualcuno deve pagare".
Il fallo su Neymar
La lettera di scuse di Zuniga sul sito della Federazione colombiana