di Marcello Ierace
"Cugi, cugi". È un continuo Andrea Padula, durante gli esercizi di calcio tennis. Il "cugi" ripetutamente nominato da Padula è Carlo Manicone che, effettivamente suo cugino lo è per davvero. Al suo secondo allenamento col Chiasso dopo la decisione del Lugano di cederlo in prestito fino al termine della stagione, Manicone conosce piuttosto bene l'ambiente chiassese. E non solo per il... "cugi". "Per me in effetti è un ritorno - ci dice il ventenne attaccante italiano - avevo già giocato col Chiasso quando avevo 12-13 anni e quindi conosco l'ambiente. E ritrovo anche diversi giocatori oltre ovviamente a mio cugino Andrea Padula".
Sentivo il bisogno di andare in una squadra che poteva darmi un minutaggio maggiore. Quindi la scelta l'ho fatta io e sono contento di questa decisione
Carlo Manicone
Il 19 maggio 2018 è un giorno che Carlo difficilmente dimenticherà. Ultima di campionato per il Lugano, che ospita a Cornaredo lo Zurigo. Ma prima partita da titolare per lui. Un'eccitazione, una gioia che però si spezza dopo soli dodici minuti. Torsione del ginocchio, dolore e Carlo ha già capito. "Non sono stati momenti belli, soprattutto all'inizio non è facilissimo, ma ho avuto l'aiuto della mia famiglia, in particolar modo di mio padre (Antonio Manicone, ex giocatore di Serie A e vice allenatore della Nazionale svizzera, ndr) e mio fratello. Sono momenti che passi, che ti porti dietro e poi ti aiutano a crescere".
Legato a Rete Uno Sport del 25.01.2019
Challenge League, l'intervista a Carlo Manicone (24.01.2019)
RSI Sport 24.01.2019, 18:09