di Nicola Rezzonico
Non inganni il 109o posto nel ranking FIFA, appena dietro a squadre come Guatemala o Madagascar. Nomi e relativi valori di mercato alla mano, il Kosovo parrebbe aver ben poco da invidiare alle altre inseguitrici della Svizzera. Tant'è che - per quanto effettivamente contino - le cifre di Transfermarkt suggeriscono una graduatoria non del tutto collimante con la realtà del Gruppo I: noi, loro, Romania, Israele, Bielorussia e Andorra. Gerarchie in buona parte confermate dai campi, se non fosse per le sistematiche controprestazioni in cui stanno incappando i Dardani. Ultima di esse, è storia dello scorso giugno, il 2-1 rimediato contro la mediocre selezione rossoverde, dopo tre pareggi in serie. A quasi metà percorso, la classifica langue allora desolatamente: noi, Romania, Israele, Bielorussia, loro e Andorra. Troppo tardi per invertire rotta? Sì, con ogni probabilità.
Attorno agli uomini di mister Gliha - subentrato a Giresse nel corso dell'estate, quando i danni erano fatti - gravita dunque un grosso punto interrogativo. Strano. Strano perché dal movimento calcistico kosovaro affiorano allo stesso tempo diversi segnali di crescita. Sia a livello di Nazionale (ad eccezione degli svincolati Ujkani e Berisha, oggi tutti i convocati giocano abitualmente fuori dai confini del Paese, con una fortissima rappresentanza turca), sia a livello di club, grazie in particolare all'ormai consolidato binomio FC Ballkani-Conference League. Né mancano, lo si diceva in apertura, i profili teoricamente in grado di fare la differenza, soprattutto in un girone di così bassa caratura: dal portiere ex City Muric, ora compagno di Amdouni al Burnley, a Rrahmani e Vojvoda, titolari inamovibili in Serie A; da Rashica e Zhegrova, ali tecniche e frizzanti, a bomber Muriqi, nientemeno che il quarto miglior marcatore dell'ultima Liga spagnola. Passando in rassegna reparto per reparto, si può comunque arguire quale sia il sostanziale tallone d'Achille gialloblù, in termini numerici nonché qualitativi. Ed è proprio lì, a centrocampo, che andrà verosimilmente in scena la partita decisiva.
Partita comoda o dalle insidie celate? Attenzione, poiché l'alto carico emozionale intrinseco a un match di questo tipo rischia di sconvolgere le dinamiche tecnico-tattiche. Kosovo-Svizzera è il gioco dei mille intrecci, vedasi quello che ha per curiosi protagonisti Hadergjonaj e Bislimi. I quali, nella bolgia del Fadil Vokrri Stadium, si ritroveranno in campo a maglia inversa rispetto a quella con cui avevano esordito sei rispettivamente un anno fa, entrambi in amichevole. Al cast degli attori più coinvolti - comprendente, è ovvio, anche i nostri Xhaka, Shaqiri e Jashari - vanno poi aggiunti tutti gli altri avversari formatisi su suolo elvetico, tra chi è rimasto in Super e chi invece ha abbracciato nuove destinazioni: il bianconero Hajrizi, Aliti, Beka, Hoti, Fazliji e il già citato Muric. Insomma, il meno che si possa dire è che stasera non si prospettano affatto 90' all'insegna dell'ordinarietà. Ma ciò in fondo l'abbiamo sempre saputo, sin dal sorteggio dello scorso 9 ottobre.
Euro 2024, il servizio su Bielorussia-Kosovo (19.06.2023)
RSI Sport 19.06.2023, 23:21
Euro 2024, il servizio sulla vigilia di Kosovo-Svizzera (Info Notte Sport 08.09.2023)
RSI Sport 08.09.2023, 22:11
Il servizio con Murat Yakin (Rete Uno Sport 09.09.2023, 12h30)
RSI Sport 09.09.2023, 12:53
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Legato a Rete Uno Sport 09.09.2023, 08h00