CALCIO - IL COMMENTO

Problemi di fascia? Più in campo che non al sorteggio, forse

Giù il sipario tra mille incertezze: evitare Italia e Serbia non sarà però un male

  • 22 novembre 2023, 10:29
  • 22 novembre 2023, 13:30
Svizzera

Dieci giorni e ne sapremo di più

  • Keystone
Di: Nicola Rezzonico

“Certo, 10 vittorie in 10 partite sono un obiettivo realistico, senza voler sembrare presuntuosi. No, non è arroganza. Non dobbiamo mentire a noi stessi, siamo i favoriti. E, di conseguenza, miriamo ai 30 punti”. Ahia Granit, quanto ti sei sbagliato. Allora eravamo al 27 marzo, 24 ore prima di Svizzera-Israele, e il pensiero espresso da capitan Xhaka rifletteva in sostanza quello di tutto il popolo elvetico. D’altronde come dare torto al nostro numero 10. Già, poiché alle spalle c’era unicamente l’impietoso 5-0 con cui avevamo lanciato un monito non solo alla Bielorussia, ma anche alle altre quattro del Gruppo I: “i più forti siamo noi”. Che 239 giorni dopo quelle dichiarazioni di presunta onnipotenza sarebbero girati musi lunghi - o che le consuete interviste post partita sarebbero state concesse più per obbligo che per altro (ci riferiamo sempre a chi porta salda la fascia al braccio) - era onestamente inconcepibile all’epoca. Una vera e propria metamorfosi kafkiana, originatasi negli ultimi scampoli primaverili: che storia staremmo raccontando senza il rocambolesco 2-2 di Lucerna, l’inizio di tutti i mali? Non lo sapremo mai.

Sì caro Granit, ti sbagliavi di grosso. Tirando la fatidica riga, il conto dice addirittura -13. E sì che il gruppo storico, nei mesi, è sempre rimasto quello, con lievi modifiche “trascurabili”. Curiosissimo, difatti, il dato relativo agli esordienti: sull’arco dell’intero anno, mister Yakin ha gettato nella mischia soltanto due neofiti, Bislimi e Ugrinic (entrambi in campo a due riprese, da subentrati). Cioè… il numero più basso degli ultimi 16 anni. Nel 2022, per esempio, erano stati sei; nel 2021, cinque; nel 2020, quattro, fino al picco di 11 datato 2011 (qualche nome? Xhaka, Rodriguez, Mehmedi e Gavranovic, così per dire). Ma tale diffidenza verso la sperimentazione - pur in un girone dove vi erano ampi margini di manovra, non ci stancheremo di ripeterlo - ha finito per appagare i soliti noti, incastrati in quel 4-3-3 che ormai salta alla mente quasi come una filastrocca. Ulteriore riprova, dunque, che a tradire sono stati proprio gli uomini di fiducia. Non stiamo comunque scagionando il tecnico dalle sue colpe, attenzione: alcune scelte fanno e continueranno (ancora per molto?) a far discutere. In primis: perché incaponirsi sulla difesa a quattro, quando gli esterni scarseggiano e i centrali abbondano? Il 3-4-3 proposto ieri all’Arena Nationala (con discreto costrutto, diremmo) non si addice maggiormente alle caratteristiche della rosa? In ottica Europei, bisognerà certamente vagliare anche questa possibilità.

Ora però, a proposito di Europei, la prima data da segnare in rosso sull’agenda dista appena un paio di pagine. Sabato 2 dicembre, dalle 18h00, l’urna di Amburgo definirà infatti i sei gruppi che animeranno la rassegna tedesca. Negli ultimi giorni si è spesso ribadita la volontà di chiudere in vetta, così da strappare la seconda fascia alla Romania: sicuri che ne avremmo tratto effettivo profitto? Fermo restando che una delle big - Germania, Portogallo, Francia, Spagna, Belgio e Inghilterra - e una del sestetto Paesi Bassi/ Scozia/ Slovenia/ Slovacchia/ Cechia/ Croazia ci sarebbe in ogni caso toccata, tutto si giocava tra due eventualità. Alla fine, perdendo, eccoci inseriti nel lotto delle ultime sei, assieme a Italia, Serbia e le tre vincitrici dei playoff (potenzialmente Polonia, Ucraina e Grecia). Tutte squadre che eviteremo, quindi. Al contrario, la seconda fascia sembra più povera di qualità rispetto alla nostra, paradossalmente: Ungheria, Turchia, Danimarca, Albania, Romania e Austria corrispondono ad avversarie senz’altro abbordabili per una Svizzera curata dai malanni autunnali. Sarà Murat il medico incaricato? Vedremo se la Federazione farà cerchio attorno a lui. Possibilmente, negli interessi del CT, non un cerchio moscio, slegato e “chiassoso”, l’immagine con la quale - in diretta da Bucarest - è calato il sipario sull’annata sofferente della Nati.

Euro 2024, il servizio su Romania-Svizzera (Telegiornale 22.11.2023, 12h00)

RSI Sport 22.11.2023, 13:12

Legato a Rete Uno Sport 22.11.2023, 07h00

Correlati

Ti potrebbe interessare