Trentadue anni più tardi in casa Lugano c’è voglia di ripetersi

Non è sicuramente stato fortunato, il sorteggio del Lugano nei quarti di Coppa Svizzera. Perlomeno, non lo è stato sulla carta. Perché il Basilea, pur in difficoltà che sia, resta quel Basilea capace di sollevare al cielo per tredici volte il trofeo. E volenteroso, viste le ambizioni da tempo compromesse in campionato, di andare un’altra volta sino in fondo nell’unico torneo che gli resta: la Coppa Svizzera, appunto. Dalle parti del Sankt Jakob, in sostanza, attendono questa partita come la partita. Quella da non sbagliare. Per evitare di catalogare l’annata 2023-24 sotto l’etichetta catastrofica.

In fin dei conti questo non deve interessare il Lugano, che può guardare con ritrovato ottimismo alla sfida. Non solo perché i bianconeri ci arriveranno in Coppa con la porta ancora inviolata - zero le reti subite contro Gunzwil, Lancy e Losanna - ma pure per il positivo bilancio delle ultime partite al Sankt Jakob, dove la squadra di Croci-Torti non perde da quasi due anni (era il 22.05.2022, una settimana dopo il trionfo del Wankdorf). La consapevolezza, allora, deve rappresentare quella spinta necessaria per superare un nuovo insidioso ostacolo. Quella consapevolezza che verosimilmente mancava nei sei precedenti: solo una volta, nel 1992, il Lugano fu il capolinea del cammino del Basilea. Trentadue anni più tardi c’è finalmente voglia di ripetersi.