Un anno da primo della classe per il Lugano

Oltralpe rosicano: il Lugano guarda tutti dall’alto in basso in Super League come non succedeva a metà campionato da ormai 24 anni. Poco importa se, come scrivono loro, con 31 punti in 18 partite i bianconeri sono il peggior campione d’inverno da oltre 20 anni (quello con meno punti non sarebbe stato più appropriato?!?). La squadra di mister Croci-Torti si è migliorata raccogliendo ben 5 punti in più rispetto al girone d’andata di 12 mesi fa e soprattutto è nettamente in testa alla classifica dell’anno solare: nel 2024 sono stati ben 70 i punti raccolti da Steffen e compagni, 8 in più della coppia YB-Servette.

Bisogna anche sottolineare come il Lugano stia tenendo alta la bandiera rossocrociata in Europa, dove ha strappato una storica qualificazione diretta agli ottavi di Conference League. Forse l’unico neo nel 2024 bianconero è non essere riusciti a mettere in bacheca un trofeo con la Coppa Svizzera sfuggita al termine di quell’infinita quanto maledetta serie di rigori in finale contro il Servette. Coppa in cui i ticinesi vanno a caccia della quarta finale consecutiva, se essere l’unica squadra ancora in corsa su tre fronti significa essere i peggiori... va bene così.

Chiusa la scorsa Super League in seconda posizione, a -12 dall’YB ma comunque qualificato per i preliminari di Champions League, il Lugano si è tuffato nella nuova stagione con rinnovato slancio. Mai fuori dalla top 4 in tutto il girone d’andata, i bianconeri hanno perso solo due volte nelle prime 13 giornate fra cui spiccano i successi del St.Jakob-Park sul Basilea del 27 luglio e il 2-0 casalingo, sotto gli occhi di un entusiasta Joe Mansueto, sull’YB del 6 ottobre.

Complici le fatiche in Conference League, nella parte finale la banda del Crus ha rallentato un po’, raccogliendo solo 6 punti negli ultimi 5 turni di Super. Grazie anche al doppio 4-1 rifilato allo Zurigo (24 novembre a Cornaredo) e al Lucerna (7 dicembre alla swissporarena) i luganesi hanno chiuso il girone d’andata al comando, con un punto di margine su Basilea e Losanna e 2 su Lucerna e Servette.

Storia di qualche settimana fa: il Lugano centra una storica qualificazione alla fase a eliminazione diretta della Conference League! Non solo, i bianconeri, protagonisti di un cammino sensazionale, chiudono la fase campionato tra le prime 8 e accedono direttamente agli ottavi, schivando le insidie (e le trasferte) dei playoff.

I ragazzi di mister Croci-Torti iniziano il girone con le vittorie su HJK Helsinki e Mlada Boleslav. Dopo la serataccia in casa del Backa Topola, il Lugano reagisce da grande squadra firmando due imprese cruciali per la classifica: a fine novembre mette sotto per 2-0 il Gent, e a metà dicembre va a sbancare Varsavia grazie al 2-1 sul Legia. Il 2-2 finale col Pafos è il sigillo sulla qualificazione dei bianconeri.

L’avventura europea del Lugano ha però inizio molto prima: a luglio nei preliminari di Champions League contro il Fenerbahçe arriva una doppia sconfitta immeritata ma il Crus può confrontarsi con uno dei suoi idoli, ovvero José Mourinho. Scivolati nel tabellone di Europa League, i bianconeri superano il Partizan ma al playoff cedono al Besiktas, finendo così in Conference.

Da quando Mattia Croci-Torti siede sulla panchina bianconera è innegabile che ci sia un feeling particolare con la Coppa Svizzera. Alla terza finale consecutiva, i bianconeri lo scorso 2 giugno si sono fermati a undici metri dal trionfo. Per tre volte, con capitan Sabbatini, Steffen e Hajdari, i luganesi calciano per vincere ma alla fine il trofeo finisce nella bacheca del Servette. In questa stagione Bottani e soci passano 3 turni: 7-1 al Brühl, 3-1 al Rapperswil e 2-0 all’Yverdon. A fine febbraio saranno impegnati a Bienne per tornare un’altra volta in semifinale.

In estate, dopo 12 anni di onorato servizio e 437 presenze (51 reti), Jonathan Sabbatini lascia il Lugano. La telenovela sul (mancato) rinnovo termina il 23 giugno quando il capitano rifiuta la proposta del club e l’idea di appendere gli scarpini al chiodo, accettando in seguito la sfida del Bellinzona. L’altro addio di peso nella finestra estiva è quello di Zan Celar, passato al QPR dopo il titolo di capocannoniere di Super League come non accadeva dai tempi di Christian Jimmy Jimenez.

La squadra viene rinforzata soprattutto in difesa con gli arrivi di Antonios Papadopoulos e Mattia Zanotti, che portano sicuramente più spessore, forza e qualità alla retroguardia bianconera. Per puntare davvero al bersaglio grosso in avanti sembra ancora mancare qualcosa, malgrado l’arrivo a gennaio del greco Georgios Koutsias, oltre al ritorno di Allan Arigoni.