calcio svizzero

Un pazzo Lugano si prende la terza semifinale di fila

Succede di tutto a Basilea, i bianconeri la spuntano ai rigori in Coppa Svizzera

  • 28 febbraio, 23:13
  • 19 aprile, 15:26
Lugano

La gioia di Saipi e compagni a fine partita

  • Keystone

2 - 2 ds

3-4 dr

Basilea

Lugano

  • 81'

    Barry

  • 83'

    Barry

  • 6'

    Celar

  • 15'

    Celar(P)

Tutto è bene quel che finisce bene, verrebbe da dire. Sì, perché il Lugano ha rischiato di gettare letteralmente al vento quanto di buono costruito nel quarto di finale di Coppa Svizzera contro il Basilea, ma alla fine ha trovato il modo di prendersi la terza semifinale di fila nella competizione. Il 6-5 maturato al St. Jakob-Park dopo i rigori è l’epilogo di una partita pazza: avanti 2-0 dopo un primo tempo di assoluto livello, i bianconeri si sono fatti riprendere negli ultimi 10’, prima di gioire appunto dal dischetto.

Sapientemente disposti in campo da Croci-Torti, che ha schierato Hajrizi e Cimignani, i bianconeri hanno approcciato con personalità la sfida, prendendone il controllo con tanto possesso palla. È però da un azione tutta in verticale, già al 5’, che sono passati a condurre: Valenzuela ha imbeccato alla grande Celar, che si è presentato solo davanti a Hitz freddandolo. Già in fiducia e rinvigoriti dal vantaggio, gli ospiti hanno approfittato anche di una retroguardia, quella renana, tutto fuorché perfetta. Lanciato questa volta da un delizioso tocco di Sabbatini, lo sloveno si è procurato un rigore, da lui stesso trasformato al 15’. Fino lì non pervenuti, i padroni di casa si sono fatti vedere dalle parti di Saipi esculsivamente con una conclusione strozzata di Kade al 30’. Troppo poco per sperare in un risultato diverso alla pausa.

Fischiato dal suo pubblico, decisamente deluso da una partita che avrebbe potuto perlomeno addolcire la pillola di una stagione catastrofica, il Basilea ha cambiato tre uomini alla pausa. L’inserimento soprattutto di Barry ha portato qualcosa in più sul piano dell’intensità e dell’inventiva, ma poco o nulla in termini di occasioni. Perlomeno fino all’81’, quando lo stesso numero 9 ha riaperto i giochi con un destro dal limite, poco prima di rimettere addirittura tutto in parità con un colpo di testa all’83’. La sensazione, a quel punto, era che il Lugano potesse definitivamente deragliare, ma così non è stato. E allora, dopo dei supplementari tutto sommato equilibrati, si è giunti all’appendice dei rigori, nei quali decisivi sono stati l’errore di Frei e la parata di Saipi su Schmid.

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