HOCKEY - IL COMMENTO

È finita tra lacrime d’amarezza e lacrime di commozione

Nonostante la delusione per il risultato il popolo biancoblù abbraccia i partenti

  • 14 marzo, 08:44
  • 14 marzo, 13:41
Conz

Conz non nasconde le sue emozioni

  • Ti-Press
Di: Andrea Torreggiani 

È finita con l’amarezza di aver fallito davvero di poco l’accesso a quei playoff che mancano da cinque anni, ma anche con il caloroso abbraccio dei suoi tifosi, la stagione dell’Ambrì. Un Ambrì che ha compromesso gara-2 dei play-in con il Bienne cominciando il match senza la giusta cattiveria e concedendo ai suoi avversari due reti, alla fine risultate decisive, nel giro di 41”, ma che ha poi reagito trascinato anche da chi, come Johnny Kneubuehler, già da qualche tempo aveva annunciato la sua partenza a fine stagione. E al termine del match non sono mancate né le emozioni, né le lacrime...

Highlight: quarantuno, maledetti, secondi. È stato quello il tempo necessario al Bienne per scavare, tra l’8’36” e il 9’17”, il divario di due reti che ha di fatto deciso la partita, visto che l’Ambrì non è più riuscito a colmarlo. Due reti, quelle di Kessler e Schläpfer, simili (entrambi i giocatori hanno avuto la possibilità di concludere troppo liberi nello slot) e figlie di un’entrata in materia leventinese non abbastanza convinta. Peccato, perché sull’arco dei due confronti dei play-in (quattro, se aggiungiamo anche i due con il Lugano) l’Ambrì ha dimostrato di avere le carte in regola per disputare i playoff. Con un po’ più di cattiveria, e anche un pizzico di fortuna, le cose sarebbero potute andare diversamente.

Top player: ne citiamo due, per una volta. Johnny Kneubueheler (del quale parleremo ancora in seguito) ha da tempo annunciato il suo passaggio proprio al Bienne, ma non ha mai smesso di combattere per il suo Ambrì. Lo ha fatto nella regular season e lo ha fatto anche nei play-in, tanto che ieri sera è stato l’ultimo ad arrendersi e non è andato lontano dal trovare il gol del 3-3 che avrebbe fatto esplodere di gioia la Gottardo Arena. Una menzione però se le merita anche Beat Forster, che a 41 anni e in quella che avrebbe potuto essere l’ultima partita della sua carriera (ha già annunciato il ritiro al termine della stagione) è risultato, con 19’41” trascorsi sul ghiaccio, il secondo giocatore più utilizzato del Bienne e quello più schierato in inferiorità numerica dai Seeländer (4’05”). Quando si dice che l’esperienza conta.

Time out: la fine di una stagione è anche il momento dell’addio a chi cambierà maglia e ieri sera alla Gottardo Arena non sono mancate certamente le emozioni. La Curva Sud, al momento dei saluti finali, ha dedicato uno striscione ad un commosso Benjamin Conz, il quale passerà all’Ajoie, sottolineando come le sette stagioni vissute con la maglia dell’Ambrì lo abbiano fatto entrare nei cuori dei tifosi. Johnny Kneubuehler, che come detto si trasferirà a Bienne, è invece stato richiamato a gran voce sotto la curva mentre stava concedendo un’intervista alle TV e le immagini trasmesse sul maxischermo lo hanno mostrato in lacrime. Due begli esempi di come, per fortuna, lo sport sia fatto ancora di emozioni e di attaccamento alla maglia e non sia solo e unicamente business.

02:11

Il servizio con Paolo Duca (Rete Uno Sport 14.03.2024, 12h30)

RSI Sport 14.03.2024, 12:46

01:27

Il commento di Omar Gargantini (Rete Uno Sport 14.03.2024, 09h00)

RSI Sport 14.03.2024, 08:48

01:35

Il servizio con Luca Cereda (Rete Uno Sport 14.03.2024, 07h00)

RSI Sport 14.03.2024, 07:00

Legato a Rete Uno Sport del 14.03.2024, 07h00

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