La Postfinance Arena e la Tissot Arena distano poco più di 40km, ma la versione che il Lugano ha mostrato solo cinque giorni fa contro il Berna non potrebbe essere più lontana da quella vista questa sera contro il Bienne. La sconfitta subita per 2-1 contro i Seeländer è l’ovvia conseguenza di una partita giocata male, a tratti anche malissimo dai ticinesi, ripiombati nel baratro da cui sembravano essere usciti dopo le due vittorie consecutive ottenute a cavallo del cambio di anno. Invece, i primi campanelli d’allarme arrivati contro il Friborgo sono risuonati in maniera assordante contro gli uomini di Filander, i quali non si sono dannati l’anima più di quel tanto ma a cui è bastato aspettare il momento buono (o l’errore decisivo) per affossare Thürkauf e compagni.
La partita ha mostrato chiaramente perché le due squadre occupano le zone basse della classifica: errori a ripetizione, passaggi sbagliati e azioni sconclusionate hanno scandito il passare dei minuti, con qualche occasione estemporanea a risvegliare dal torpore gli spettatori. I cambi delle linee operati a causa delle assenze di Canonica (ammalato) e Joly, oltre al rientro di Zohorna dopo l’infortunio, hanno creato parecchia confusione tra le file ticinesi, con il solo terzetto Carr-Arcobello-Fazzini capace di creare qualche pericolo dalle parti di Säteri. Troppo poco in ogni caso per fare male alla seconda miglior difesa della lega, testata in maniera decisamente leggera dalle bocche da fuoco sottocenerine.
Ecco che allora, dopo 20’ soporiferi, dal nulla i padroni di casa sono passati in vantaggio con un tiro di Greco che ha sorpreso un non irreprensibile Schlegel. L’1-0 ha fatto retrocedere ulteriormente i Seeländer a difesa del proprio portiere, mettendo nel contempo in mostra tutte le difficoltà offensive di un Lugano tornato a giocare in maniera confusa e affidatosi solo alle giocate dei singoli. Singoli, o meglio singolo: Fazzini, sempre lui, ha infatti rimesso tutto in parità a inizio terzo peiodo col 16o gol stagionale (sugli 88 realizzati dalla squadra). Ma nemmeno il ritrovato pareggio ha dato linfa agli uomini di Gianinazzi, che una volta di più non sono riusciti a portare il match oltre il 60’. Sì, perché approfittando di un rinvio errato di Jesper Peltonen, Grossmann a 2’ dal termine ha fissato il punteggio sul 2-1, cancellando in maniera definitiva le effimere gioie bianconere d’inizio 2025.
A tutto hockey
A tutto Hockey 07.01.2025, 23:05
NL, l’intervista a Luca Gianinazzi (07.01.2025)
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Legato a Sport e Musica del 07.01.2025