Se Patrick Fischer lo convocherà per i prossimi Mondiali, che sarebbero i suoi ventesimi, Andres Ambühl aspetterà ancora un po’ prima di appendere i pattini al chiodo, ma la sconfitta di ieri sera in gara-6 di semifinale con lo Zurigo è stata la 1’322a e ultima apparizione del 41enne in National League. Il capitano del Davos non è un uomo né di grandi dichiarazioni né tantomeno di emozioni, ma è stato visibilmente toccato dai gesti d’affetto dei tifosi nei suoi confronti. “Le lacrime forse arriveranno più tardi”, ha detto dopo la lunga ovazione del pubblico a fine partita.
Modestia
Nell’arco della sua lunga e gloriosa carriera ad Ambühl non sono certamente mancati gli elogi, ma lui non ha mai perso la sua modestia: “Ho avuto la fortuna di poter giocare per la maggior parte del tempo in buone squadre e con buoni compagni di linea e questo ha reso possibile tutto quanto mi è successo”. Dopo una stagione altalenante, durante la quale la sua età si è fatta sentire per la prima volta, il 41enne ha ritrovato la forma e il momentaneo 3-6 firmato ieri sera è stato il suo quarto gol durante i playoff. Se Fischer lo chiamerà, il grigionese raggiungerà volentieri la Nazionale svizzera: “È ancora un po’ presto, ma se sarò convocato risponderò di sì e lo farò con piacere”.
Bratwurst e birra
La popolarità di Ambühl è immensa tra i tifosi di hockey in Svizzera, tanto che “Büehli” è stato eletto otto volte giocatore più amato dal pubblico. Cosa proverà allora a settembre, quando la stagione inizierà senza di lui? “Sarà probabilmente un po’ strano, ma troverò qualcosa da fare. Andrò a vedere le partite, mangerò un bratwurst e mi berrò una birra al posto della solita bevanda isotonica”, ha concluso con un sorriso l’ormai ex (o quasi?) attaccante.

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Telegiornale 11.04.2025, 20:00

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