All’indomani del rientro da Praga con la medaglia d’argento al collo, è tempo di bilanci per la Nazionale. Abbiamo provato, con un’intervista alla prestigiosa firma hockeystica del Blick Dino Kessler, a tirare le somme riguardo gli obiettivi posti dall’allenatore prima del torneo. “La cosa notevole di Patrick Fischer è che non pensa di essere in un laboratorio protetto, ma coltiva con coraggio ed entusiasmo una mentalità che definirei progressista - ha spiegato l’ex difensore a Rete Uno Sport - Quando ha detto, credo 2 o 3 anni fa, che non possiamo più accontentarci dell’obiettivo ipocrita di raggiungere solo i quarti di finale, è uscito dalla comfort zone mettendosi da solo in una posizione precaria. Normalmente gli allenatori si esprimono in modo molto diplomatico, cercando di utilizzare un messaggio direi politico e mantenendo gli obiettivi più bassi possibili per non rendersi vulnerabili”.
Credo che questo coraggio sia in linea con la volontà e l’ambizione dei giocatori
Secondo il 57enne porsi certi traguardi non era scontato dato che la Svizzera ha appena raggiunto il punto più alto di sempre nel ranking mondiale, cioè il quinto posto. “Certo è difficile vendere questo genere di messaggio al pubblico se non si vince, ma bisogna essere realisti: la Svizzera era il numero sette al mondo prima di questo torneo e una medaglia è ancora una piccola sorpresa, ed è cosi che bisogna vederla - ha aggiunto il grigionese - È ammirevole il suo coraggio, il modo in cui ha semplicemente formulato obiettivi elevati con passione, ed è un bene per lui che ora sia stato dimostrato che aveva ragione”.
L’intervista a Dino Kessler (Rete Uno Sport 28.05.2024, 07h00)
RSI Sport 28.05.2024, 07:32
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