“I giovani hanno grande fiducia, ma sono cambiati anche gli allenatori”

Con Maillet assente in cinque partite su sette e Kostner che ancora non ha iniziato a giocare, ad Ambrì i giovani, su cui nelle ultime stagioni si punta forte, si sono visti ritagliare un ruolo di una certa importanza fin dalle prime battute del campionato 2024-25. Al fianco dei già affermati Landry e De Luca, ai quali però, visti i dati anagrafici - appena 21enne il primo, ancora teenager il secondo - non si può chiedere di tirare la carretta, ecco che è emerso Müller come centro della quarta linea ed hanno fatto la loro apparizione anche il promettente Hedlund e, con un ruolo meno prominente, Muggli.

Giovani d’attacco - ai quali dalla difesa si aggiungono Wüthrich, Pezzullo e Terraneo - che per non finire gettati in pasto ai pesci, una volta lanciati nella mischia devono cercare di seguire le orme degli uomini d’esperienza che, come in ogni ambito del vivere, prima di loro hanno intrapreso lo stesso percorso. Uno di questi, Dario Bürgler, con grande sensibilità ci ha esposto il suo sguardo sulla questione. “I giovani li vedo in modo positivo. Spesso arrivano già con molta fiducia in loro stessi - ha affermato il 36enne - Questo aspetto a me mancava. Significa che hai anche la fiducia di provare qualcosa sul ghiaccio, senza timore. In questo senso però è cambiato anche lo stile degli allenatori. Ai miei tempi se provavi qualcosa di diverso, ricevevi un’altra risposta. Diciamo che oggi è più una questione di cosa facciamo insieme, rispetto all’imporre un punto di vista dall’alto”.

Bürgler che a livello personale ha vissuto, hockeisticamente parlando, la separazione da Heim, con cui componeva una coppia piuttosto affiatata: “È chiaro che mi piace giocare con André, ma alla fine bisogna fare ciò serve alla squadra. È il nostro pensiero e ovviamente anche quello degli allenatori. E poi mi piace giocare anche con gli altri ragazzi”, ha concluso ridendo.