Hockey

“In NHL ho dovuto adattarmi, l’apice è stata la Stanley Cup”

Uwe Krupp, ospite della Domenica Sportiva, si è raccontato

  • Ieri, 20:00
Krupp

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  • rsi.ch

Il suo obiettivo attuale è quello di portare il Lugano nei play-in e per riuscirci farà indubbiamente leva su tutta l’esperienza acquisita da giocatore in NHL prima e da allenatore in Europa poi. Stiamo parlando di Uwe Krupp, guida a cui si è affidata la società bianconera per raddrizzare una stagione difficilissima. Il tedesco si è raccontato alla Domenica Sportiva, partendo dal trionfo con i Colorado Avalanches nella finale del 1996 della Stanley Cup, sulla quale ha messo la sua firma con il gol decisivo: “Se mi ha cambiato la vita? Sì, si può dire così. Quel momento è stato l’apice di una carriera che in America è durata dieci anni. Dietro a quel successo c’è tanto, tantissimo lavoro. È stata una sensazione unica”.

Sicuramente l’eco è arrivato anche in Germania, ma senza il risalto che avrebbe oggi con internet e i social media

Non tutto, però, all’inizio è stato facile: “Arrivando dalla Germania, dove ero conosciuto, lì non avevo uno status definito come giocatore di hockey, dunque ho dovuto capire come muovermi oltreoceano e calarmi in un ruolo nuovo. Per ritagliarmi uno spazio importante non mi rimaneva che lavorare al massimo, e così ho fatto. Che giocatore ero? Sono arrivato con caratteristiche più offensive, avendo anche un buon pattinaggio e un buon tiro. Poi ho dovuto adattarmi, migliorando sul piano difensivo”. Con risultati evidentemente positivi.

Per vincere hai bisogno di una squadra ma anche di tutto ciò che ci sta intorno

Meno appariscente ma comunque di tutto rispetto la carriera oltre la balaustra. A guidare la Germania che eliminò la Svizzera dai Mondiali nel 2010, ad esempio, c’era proprio lui. “Ricordo quella partita, perché la rivalità è importante. In quell’occasione, anche grazie al nostro pubblico, abbiamo battuto una squadra che negli anni precedenti ci era sempre stata superiore”. Un hockey, quello rossocrociato, che il 59enne ha ritrovato a 15 anni di distanza con il Lugano: “Il ritmo e la qualità devo ammettere che è un po’ più alta. Mi piace essere qui, mi sto divertendo molto e penso che siamo sulla buona strada”.

Arrivare in corso d’opera, senza preconcetti, può essere un vantaggio: ognuno riparte da zero
12:23

NL, l'intervista a Uwe Krupp (La Domenica Sportiva 09.02.2025)

RSI Sport 09.02.2025, 18:42

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