“Krupp porta tranquillità, l’accento è sulla fase difensiva”

Autore di 14 punti in 38 partite, frutto di nove gol e cinque assist, Marco Müller è un po’ l’emblema del Lugano targato 2024-25. Una squadra dal “vorrei ma non posso”, che ha tremendamente faticato a decollare, ma che ora non vuole più guardarsi alle spalle. Questo, in fondo, ha significato l’arrivo di Uwe Krupp, sotto la cui guida lo stesso Müller ha subito ritrovato il gol. “Ma quello col Davos non lo definirei un gol della liberazione, anche perché già prima di Natale mi sentivo in crescita e stavo ritrovando un buon ritmo”, ha precisato il numero 10 dei ticinesi.

Dopo più di una settimana l’occasione è ghiotta per fare il punto sull’arrivo del tecnico tedesco. Quali le impressioni? “Sicuramente sono molto positive. Si vede che possiede tanta esperienza, lo si capisce dal suo modo di porsi e dalla tranquillità con cui gestisce la squadra”. Una tranquillità che si è riflessa nei pochi cambiamenti apportati al sistema di gioco: “Anche prima c’erano degli aspetti positivi, dunque non lì ha toccati più di quel tanto, ponendo piuttosto l’accento sul gioco difensivo”.

I frutti del lavoro il Lugano spera di raccoglierli al più presto: sono infatti ben quattro le partite che attendono i bianconeri da stasera (contro il Ginevra) a martedì. Come dire che il momento per salvare il salvabile e raggiungere i play-in è adesso. “È chiaro che dobbiamo conquistare più punti possibili in questa settimana, ma non dobbiamo pensare che questo sia il periodo decisivo. Se guardi la classifica allora i pensieri negativi possono prendere il sopravvento, dunque dobbiamo concentrarci su noi stessi, pensare passo dopo passo”, ha concluso Marco Müller.