Dopo tanti anni passati a Davos, con cui ha debuttato in NL, Gilles Senn ha sposato la causa dell’Ambrì. In Leventina il nuovo portiere si è già fatto riconoscere per le buone prestazioni sfoderate finora sull’arco di 10 partite. Intervistato alla Domenica Sportiva, il classe 1996 ha ripercorso la propria carriera, partendo proprio dagli inizi. “A lungo una delle mie grandi passioni è stata lo sci - ha raccontato - La passione per l’hockey invece me l’ha trasmessa mio fratello maggiore, di ruolo attaccante: mi metteva sempre in porta a parare. Devo ammettere che non amavo molto correre, quindi stare fra i pali era più comodo”.
Da bambino ammiravo Ari Sulander con i suoi gambali decorati e sognavo di avere un giorno il mio equipaggiamento
Nel corso degli anni il 28enne è diventato un giocatore esperto. “Se guardo alla mia carriera ci sono stati alti e bassi - ha proseguito - ma mi sono sempre rimboccato le maniche. Ogni portiere in National League è molto ben preparato tecnicamente, quello che conta, però, è l’aspetto mentale. In passato c’è stato un periodo in cui ero molto critico nei miei confronti. Spesso ero davvero troppo duro nel giudicare le mie prestazioni”. Ma allora come si è evoluto Gilles Senn? “Se penso al lavoro di preparazione che facevo allora e a quello che svolgo oggi, di fatto è praticamente lo stesso. Però con l’età e l’esperienza è cambiato il modo con cui mi guardo. Oggi so come fare clic nei momenti delicati e sono più presente dall’inizio alla fine”, ha concluso.
NL, l'intervista a Gilles Senn (La Domenica Sportiva 03.11.2024)
RSI Sport 03.11.2024, 20:36