Ultimo straniero arrivato a Lugano, Mario Kempe in pochi giorni si è ritagliato già il suo spazio in squadra, tanto che nonostante il ritorno di Daniel Carr non dovrebbe uscire dal line-up bianconero che affronterà il Berna stasera nella capitale. Il 35enne svedese si è subito trovato a suo agio nella nuova realtà: “Le sensazioni sono molto positive: l’hockey è divertente e la città è meravigliosa, mi piace qui”.
Ho giocato a calcio fino a 16 anni. Lo pratico ancora ma solo con i miei amici. E mi piace molto guardare le partite
Un nome il suo che, ai meno giovani e appassionati di calcio oltre che di hockey, non può non far ricordare il quasi omonimo Mario Kempes, capocannoniere con sei reti dei Mondiali 1978 vinti dalla sua Argentina. E in effetti un legame c’è: “Mi chiamo così in suo onore. È una storia divertente. Era il giocatore preferito di mio papà, mi fa piacere avere lo stesso nome di un goleador”.
Venire a giocare in Svizzera per me era un obiettivo. Qui ci sono più su e giù e contropiedi, ma il livello è alto e c’è tanta velocità. Per questo è divertente
L’attaccante scandinavo è un vero giramondo, tanto che a parte un’esperienza di tre stagioni con il Vityaz Podolsk, con le altre squadre di KHL, NHL, AHL e in patria è rimasto al massimo due anni prima di cambiare aria. Allora non sorprende che pure a 35 anni non ha avuto dubbi nel cogliere l’opportunità e lasciare di nuovo la Svezia: “Ho giocato la maggior parte del tempo all’estero e mi piace, non è un problema. Sono abituato. Anche se ho 35 anni mi sento giovane e fresco: continuo ad avere una buona velocità e una buona tecnica. Penso di poter giocare ancora per qualche anno”.
Sarà divertente giocare due volte contro la stessa compagine come se fossero dei playoff. Il Berna è una buona squadra e saranno due partite molto importanti per noi
NL, l’intervista a Mario Kempe (18.01.2024)
RSI Sport 19.01.2024, 09:20
Legato a Rete Uno Sport 19.01.2024, 07h00