Se Atene piange, Sparta non ride. Il detto derivante direttamente dall’antica Grecia può tranquillamente essere riutilizzato ai giorni nostri per descrivere le situazioni di alcuni degli stranieri di Ambrì e Lugano. In casa bianconera un canadese porta il casco giallo, Joly, ma il suo compagno di linea e nazionalità Carr sta faticando oltremodo, con un solo gol nelle ultime nove partite e una sensazione di scoramento evidente. Peggio di lui sta facendo Sekac, a secco di punti addirittura da sette match.
In Leventina le prestazioni eccelse dei difensori e le reti di un Kubalik in ripresa stanno mettendo sotto il tappeto le polveri bagnate degli altri imports offensivi biancoblù. Maillet ha avuto quantomeno l’attenuante dell’infortunio che ha rallentato il suo inizio di stagione, ma Ang (ormai oggetto misterioso) e Lilja sono tra coloro che hanno prodotto di meno in tutta la lega a livello di stranieri. “Contro il Rapperswil mi sono costruito più occasioni da gol rispetto ad altre partite, ma quando non segni questa sensazione ti entra in testa - ha commentato lo svedese - La vittoria mi fa sentire un po’ meglio, altrimenti mi sarei sentito colpevole. Non mi nascondo, è un periodo molto duro. Devo continuare a provarci, se riuscissi a sbloccarmi per me sarebbe più semplice restare nel line-up”.
Con otto stranieri la concorrenza è dura, ma cerco di non pensarci mentre gioco. Certo, devo produrre di più
Jakob Lilja
Il servizio con Jakob Lilja (Rete Uno Sport 23.10.2024, 12h30)
RSI Sport 23.10.2024, 11:43
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