Ancora una volta la postseason si rivela amara per un Ambrì-Piotta (voto 4) capace durante tutta la stagione di tener testa a qualsiasi avversario, faticando però nel contempo ad imporsi contro le squadre alla sua portata. Il migliore Ambrì si è visto nel 2025 quando è emersa una maggiore identità di gioco poi persa nei play-in, dove le avversarie hanno interpretato meglio quasi ogni sfida vincendo il confronto con Cereda e staff (voto 4). Difficile sapere cosa sarebbe stata la stagione biancoblù senza l’ingaggio quasi insperato di Kubalik e il colpaccio DiDomenico (Duca 5).
Senn 5: prima parte discreta con percentuali modeste ma anche senza grosse colpe se non quella di “rubare” pochi punti. Nel 2025 cresce notevolmente e nel complesso è tra i migliori in assoluto. Conclude con una prestazione meno brillante, che non aiuta i suoi nell’ultimo tentativo di assalto ai playoff.
Juvonen 4+: a lungo il fantasma di se stesso, al punto da non giustificare (e trattandosi di Juvonen quasi un paradosso) l’impiego della licenza straniera. Si riprende alla grande sul finale risultando decisivo per la qualificazioni ai play-in e per il passaggio al secondo turno.
Virtanen 5: meno devastante in attacco rispetto alla scorsa eccezionale stagione, il finlandese resta nondimeno il migliore difensore biancoblù. Sicuro e pulito, sarebbe un pilastro in qualunque squadra svizzera. Spremuto nel finale ma imprescindibile.
Heed 4,5: la peggiore delle sue stagioni in Leventina, perché se l’apporto offensivo resta enorme e pure impressionante (specie alla distanza), dietro sbaglia e concede molto. il bilancio +/- difatti è disastroso.
Curran 4: la media fra la prima parte di stagione (5), nella quale si è rivelato quasi insostituibile, e la seconda parte, nella quale è in sostanza sparito dai radar. La parabola opposta rispetto a Juvonen, insomma.
Zgraggen 4+: parte bene, solido e costante ma cala palesemente col passare dei mesi nell’ affidabilità difensiva pur giocando quasi sempre al fianco di uno straniero. Stagione dignitosa ma nulla più. Bene nei play-in.
Wüthrich 5-: la sorpresa in positivo della difesa. Che il ragazzo avesse delle doti lo si sapeva da Zugo, ma solo quest’anno sembra essere davvero sbocciato. E questo nonostante il difficile momento personale che ha dovuto affrontare. Rinnovo triennale meritato.
Terraneo 4+: è ancora nella fase dell’apprendistato e non a caso alterna buoni momenti a errori pesanti. Si disunisce progressivamente ma il passaggio a Visp con l’assunzione di molte responsabilità lo aiuta a rilanciarsi per un discreto finale di campionato.
Pezzullo 3,5: sembra destinato al ruolo di eterno incompiuto anche se l’anagrafe gli concede ancora un po’ di margine per un eventuale salto di qualità. Paga anche un fisico minuto per un difensore e quando ormai è chiuso viene giustamente spedito in Swiss League per avere ghiaccio e responsabilità.
I. Dotti 3,5: con le sue doti e i suoi limiti, l’ormai navigato difensore chiude una stagione comunque dignitosa. Impiegato meno di altri anni (circa 10 minuti a partita) ricopre il proprio ruolo con abnegazione senza strafare.
Z. Dotti 3: in assoluto il terzino meno performante anche perché reduce da un campionato piuttosto solido che non è dunque stato capace di confermare. Scivola vieppiù nelle gerarchie e finisce con l’avere un ruolo marginale.
Kubalik 5,5: parte a rilento, forse non ancora concentrato al 100% sulla sua nuova avventura in biancoblù. Cresce in modo esponenziale da metà stagione, chiudendo a bomba e tornando ad essere la sentenza offensiva che si conosceva. Segna 30 gol, un numero che parla da sé.
Maillet 5-: nei primi mesi complice anche una preparazione inadeguata sembra l’ennesimo centro straniero bucato. Poi però, grazie anche alla chimica che si crea nella superlinea tutta straniera si dimostra per quel che il passato indicava, ovvero un ottimo giocatore a tutta pista. Da confermare.
DiDomenico 5,5: il “DiDo” è tutt’altro che bollito come qualche frettoloso ha forse pensato vedendolo nel suo triste inizio stagionale a Friborgo. Ad Ambrì, dove gli è stata lasciata la giusta libertà, è tornato il solito giocatore a tratti incontenibile. Tra i migliori anche nei play-in, ha chiuso con 45 punti in 39 partite in biancoblù. Vero uomo in più.
Heim 3,5: il voto è severo ma parliamo del primo centro svizzero. Che fa meglio del torneo precedente ma non ancora abbastanza per tornare il leader, di punti e prestazioni, che l’avevano portato fino alla Nazionale.
Müller 4+: “Manix Landry reloaded”. Vedremo se anche Miles Müller proporrà una seconda stagione esplosiva come il compagno, ma di sicuro le premesse per una crescita ci sono. Veloce, energico e intraprendente si è rivelato una scommessa vinta.
Pestoni 4: campionato piuttosto anonimo per continuità di rendimento e punti. Ma non solo per colpe sue: quasi mai in effetti viene messo in condizione di esprimersi al meglio inserito in linee più da battaglia che spettacolo.
Bürgler 4: sembra sentire per la prima volta il peso delle tante stagioni in NL. Ciononostante le sue 11 reti le infila anche quest’anno, quinto marcatore della squadra. Giocherà ancora una stagione e v’è da pensare non lo farà da comparsa.
De Luca 4: per un giovane di talento il secondo campionato è spesso più difficile di quello dell’esordio perché le aspettative aumentano. Il giovane scorer italiano va a corrente alternata in attesa di fare appunto un ulteriore passo sul piano della continuità.
Landry 5: annata ottima, soprattutto nella prima parte, per il figlio d’arte. Risulta il centro svizzero migliore per costanza e sostanza. Un ottimo bottino di 25 punti (e 14 gol) ne certifica la crescita anche realizzativa. Cala purtroppo in modo evidente nei play-in, fase della stagione in cui invece era stato il migliore 12 mesi fa.
Grassi 4: il capitano offre un buon contributo in termini di energia e temperamento, smussando gli eccessi che gli erano costati in passato troppe penalità. Peccato per l’infortunio che a gennaio lo tiene fuori per un bel po’.
Kostner 3,5: resta un giocatore utile, di ordine e sostanza. Certo negli ormai molti anni passati in Leventina aveva spesso contribuito in modo tangibile anche offensivamente. Aspetto mancato quasi del tutto in questo campionato.
Douay 4: la sensazione è che lo staff non creda granché in questo giocatore dal fisico importante. Impiego centellinato e quasi sempre marginale.
Zwerger 3: l’austriaco sembra promettere bene schierato con l’amico Kubalik, ma è purtroppo una sensazione effimera. Cala presto e scivola su livelli inadeguati pur avendo sempre avuto tanto (troppo?) spazio.
Lilja 3: impalpabile in attacco (a differenza di quanto farà a Friborgo), entra giustamente nei giochi di mercato, finendo per avere il grande merito indiretto di consentire il fondamentale arrivo di DiDomenico.
Ang 3: arrivato come una scommessa se ne va ben presto come una meteora. Non gli viene data la chance di giocare con Maillet, ma fa anche troppo poco per meritarsela.
Muggli, Hedlund, Brüschweiler, Fadani: Non Giudicabili

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A tutto Hockey 10.03.2025, 23:30