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Virtanen il migliore in assoluto, Heim una delusione

Bene i giovani, deludono anche Eggenberger e Grassi

  • 14 marzo, 09:06
  • 14 marzo, 10:45
Virtanen e Landry

Landry il migliore nei play-in

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Di: Omar Gargantini e Federico Fiorito

Una triste serata, perché l’ultima è stata proprio triste, non cancella quanto di buono fatto in stagione (voto: 4,5 abbondante), dove l’obiettivo dichiarato è stato raggiunto con agio. Peccato per un play-in masochistico, specie nel primo turno, peccato che Spacek si sia spento proprio sul più bello. Qualche limite è fisiologico (la parte svizzera della difesa), ma in compenso i giovani sono cresciuti, avvalorando filosofia societaria e scelte di Duca (voto: 5). Forte dell’arrivo di Landry, anche lo staff di Cereda è apparso più lucido e sereno (voto 4,5).

Portieri

Conz 4,5: accetta serenamente il ruolo di back up e vive un’ultima stagione in Leventina quasi da comprimario, anche perché nel 2024 si ferma per un infortunio. Dignitoso, raramente colpevole, quasi mai decisivo.

Fadani NG: fa il suo esordio in biancoblù a causa dell’infortunio di Conz contro il Bienne. Nelle settimane successive non è mai un’opzione, se non quando Juvonen è malato, e arriva una vittoria all’overtime in casa del Berna.

Juvonen 5: altra grande stagione, con pochissimi bassi e molte serate su livelli di eccellenza per qualità degli interventi e capacità di trasmettere sicurezza.

Difensori

I.Dotti 3,5: stagione caratterizzata da due lunghe assenze per infortunio. L’ottima sinergia del fratello Zaccheo con Heed e l’emergere dei giovani lo fanno scendere nelle gerarchie ed è costretto a limitarsi a un ruolo marginale nella retroguardia leventinese.

Z.Dotti 4,5: trascorre la sua stagione al fianco di Heed, nel ruolo di fido scudiero. Garantisce quasi sempre il giusto ordine. Non sempre preciso in impostazione, è comunque primo tra gli svizzeri per numero di tiri bloccati (75) e si sa quanto sia prezioso questo contributo.

Fohrler 4,5: presenza molto importante sul piano della prestanza fisica in una difesa non propriamente di giganti. Pecca un po’ sul piano della qualità, ma il suo lo fa con buona regolarità. Forse qualche penalità evitabile.

Heed 5: insieme a Virtanen, pedina imprescindibile del line-up biancoblù. Infatti, con i suoi 23’49” di media, è il secondo giocatore più utilizzato della Lega alle spalle… dello stesso compagno finlandese. Quando manca (due volte tre partite consecutive) arrivano solo sconfitte. C’è poco altro da aggiungere.

McIsaac NG: il suo arrivo ha il grande pregio di permettere a Cereda di avere una mossa in più con il tre più tre davanti a Conz. Per il resto gioca una manciata di partite senza lode né infamia.

Pezzullo 4,5: finalmente risparmiato da sfortuna ed infortuni trova una sua collocazione sempre più stabile e importante nel line up, andando in crescendo per fiducia, sicurezza e rendimento. Giocatore assolutamente ritrovato.

Terraneo 4,5: al debutto tra i grandi dimostra di avere prospettive molto interessanti. Ragazzo di personalità, con qualche errore più che comprensibile, ma soprattutto fino a Natale in fiducia. Cala dopo il Mondiale Under 20 e difatti viene utilizzato meno.

Virtanen 5,5: forse il migliore in assoluto, per continuità di rendimento rapportato all’elevato minutaggio e apporto offensivo (13 reti). Gigantesco specie all’inizio, quando Heed è in ritardo di forma. Mai una serata storta.

Wüthrich 3,5: doveva essere il primo tra i difensori rossocrociati – e la chiamata in Nazionale è lì a testimoniarlo – ma la prima stagione completa ad Ambrì è al di sotto delle aspettative.

Zündel 3,5: parte subito con un infortunio che lo riporta in Austria per ritrovare il ritmo partita. Quando chiamato di nuovo in Leventina, l’assetto difensivo è ormai più che consolidato e lo spazio per infilarsi praticamente nullo.

Attaccanti

Brüschweiler NG: ad agosto e settembre sembrava promettere bene, anzi meglio di chi poi si è rivelato effettivamente pronto per la National League. Viene spedito presto al Visp e il suo giudizio è rimandato di un anno.

Bürgler 4: l’anagrafe comincia a farsi sentire e difatti la sua è la stagione sul piano della produzione offensiva meno performanti delle 3 vissute ad Ambri, con un brusco calo soprattutto nel 2024. Resta però professionista esemplare e leader dello spogliatoio.

Dauphin 4: senza di lui difficilmente i play-in sarebbero realtà. Arrivato per fare uno dei primi due centri, poi trova una nuova solida collocazione al fianco di Spacek quando Heim fa ritorno dal Nordamerica. Va con buona regolarità a punti e le sue reti nel finale sono determinanti per chiudere la regular season all’8o posto. Mezzo punto in meno per l’entrata criminale ai danni di Moy di metà ottobre.

De Luca 5: a soli 19 anni già molto più di una promessa. Sfrontato ma mai arrogante, sicuro ma mai esagerato, dopo un breve periodo di rodaggio vede la porta, ha personalità e lavora anche per la squadra.

Douay 4,5: gregario prezioso. Per intensità, pattinaggio e stazza fisica un innesto molto utile per dare peso alla quarta linea. Peccato gli manchi un po’ di istinto realizzativo. Qualche volta sacrificato a… sorpresa, per far spazio a compagni meno convincenti.

Eggenberger 3: con Heim la grande delusione. Dopo i mesi di… apprendistato nella primavera 2023, ci si aspettava se non uno scorer puro, perlomeno un elemento capace di alzare il contributo realizzativo degli svizzeri e invece non ha praticamente mai trovato il feeling giusto. Resterà un eterno incompiuto?

Formenton 4: con la spada di Damocle dell’imminente apertura del processo per rispondere dell’accusa di aggressione sessuale – che poi si concretizzerà a fine gennaio con la convocazione in Canada - gioca comunque una stagione discreta al pari dello scorso anno. Sicuramente al di sotto delle sue potenzialità.

Grassi 3: il capitano vive purtroppo una malinconica involuzione. Praticamente inesistente sul piano offensivo, incappa in tante penalità evitabili e fatica a tenere il livello.

Heim 3: un po’ a sorpresa gli si erano aperte le porte della NHL, dove però viene brutalmente rimbalzato. Torna, ma non riesce mai ad esprimersi sui livelli dell’inverno precedente e va anzi in progressivo calando. Da recuperare mentalmente, ma giustamente prolungato.

Hofer 3: con l’arrivo di nuovi giovani di qualità finisce col passare più della metà della stagione ai Bellinzona Rockets. Quando chiamato da Cereda, risponde con prestazioni regolari, senza picchi né voragini.

Kneubuehler 3,5: l’ultima stagione in Leventina è meno buona, decisamente meno buona rispetto a quella precedente. Accusa un lungo passaggio a vuoto a cavallo di Natale. Si aggrappa a velocità e pattinaggio, ma solo verso la fine riemerge dalla mediocrità.

Kostner 4: la sua presenza è determinante per il peso della quarta linea biancoblù, anche se è troppo spesso condizionato dagli infortuni. Da sette stagioni ottimo interprete del gioco di Cereda, quest’anno avrebbe anche meritato di salire le gerarchie visto il deludente ritorno di Heim, ma avrebbe forse reso meno equilibrata la squadra.

Landry 4,5: dopo un periodo di ambientamento, si assesta su buoni livelli come terzo centro della squadra. Porta agonismo e qualità che permettono all’attacco biancoblù di avere più profondità. E trova anche alcuni gol importanti, ergendosi a protagonista dei play-in: l’unico neo è il bilancio di -14 nella regular season, il peggiore della squadra.

Lilja 4,5: solo nominalmente l’erede di Chlapik, dopo un periodo iniziale sorprendentemente prolifico, si dimostra quello che in fondo ci si aspettava che fosse: un grande lavoratore anche prezioso, ma né uno straniero che segna e nemmeno un leader. È davvero l’ala straniera che serve all’Ambrì?

Pestoni 4,5: passa dal ruolo di punto fisso nel line-up a quello di jolly extralusso. Vive una stagione nomade all’interno dei terzetti offensivi, facendo girare bene i suoi compagni di serata ma pagando qualcosa a livello individuale. Malgrado una stagione al di sotto delle prime due dal ritorno ad Ambrì, resta il terzo miglior marcatore della squadra

Spacek 5: raggiunge i 50 punti (ma con due partite in meno) per il secondo anno consecutivo. Mani sopraffine e visione di gioco che solo di rado si vedranno ad Ambrì. Ha un calo nel periodo di Formenton, ma poi è protagonista nella cavalcata verso i play-in, salvo poi scomparire proprio nella postseason (0 punti in 4 partite).

Zwerger 3,5: lasciata alle spalle la terribile esperienza della commozione cerebrale (e dei suoi strascichi), inizia il campionato con un infortunio a una spalla. Appare quasi sempre poco brillante e in ritardo di condizione, anche se a livello contabile segna più o meno gli stessi punti della scorsa stagione in 16 partite di meno. Che sia in progressione verso un pieno ritorno ai tempi migliori? Il prossimo sarà l’anno della verità.

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