Il Lugano è sull’ottovolante, niente reti e punti a Davos

È un weekend che rispecchia in buona parte i problemi di questo inizio di stagione, quello di cui si è reso protagonista il Lugano. Reduci dal roboante e convincente successo ottenuto contro il Ginevra alla Cornèr Arena, i bianconeri sono nuovamente scivolati la sera seguente, questa volta uscendo sconfitti per 4-0 dall’Eisstadion di Davos. Il risultato, all’onor del vero, è un po’ pesante per gli equilibri visti in pista, ma i ticinesi hanno spesso dato la sensazione di essere troppo vulnerabili, ad immagine di un Koskinen poco sicuro. A questo, contrariamente a ieri, si è aggiunto un attacco dalle polveri bagnate.

Sempre senza l’infortunato Granlund, la squadra di Gianinazzi ha approcciato tutto sommato bene la partita, tenendo spesso il controllo del disco, ma facendosi trovare impreparata in una veloce ripartenza dei grigionesi, ottimamente rifinita da Jung al 7’33”. A fare la differenza nel primo periodo sono state anche le situazioni speciali, che hanno premiato i padroni di casa nell’unica occasione avuta in powerplay (gol di Nussbaumer al 16’50”) a fronte delle due capitate ai ticinesi. Una storia, questa, ripresentatasi a metà del periodo centrale, quando Fazzini, che in precedenza aveva sciupato a tu per tu con Aeschlimann, è stato punito con 2’ di penalità (rete di Wieser al 30’05”).

A quel punto ai bianconeri sarebbe servita una vera e propria impresa per riaprire la partita, ma la prima rete, nonostante qualche breve momento di pressione, non è mai arrivata. E così a far calare il sipario ci ha pensato il solito Ambühl, che ha freddato Koskinen involandosi in break al 46’39” e ha fatto riemergere tutti i dubbi riguardo l’inizio di stagione della squadra di Gianinazzi. Dubbi alimentati da una classifica che oggi la vede al penultimo posto.

Legato a Sport e Musica del 07.10.2023