Con ancora 11 partite da disputare i bianconeri portano a casa un trittico perfetto da 9 punti in classifica. Gli stranieri sono tornati decisivi, i gol arrivano con costanza e i momenti complicati vengono superati senza affanni. Il derby di martedì è più che mai lanciato.
*** Radim Zohorna e Jiri Sekac: a lunghi tratti sono stati il punto interrogativo di questa regular season, poi all’improvviso - e come per magia - ecco che per il rush finale i bianconeri trovano non uno, ma due armi in più. Radim Zohorna e Jiri Sekac hanno vissuto forse la loro miglior settimana sulle rive del Ceresio: il primo ha bucato la rete 4 volte e fornito 3 assist, il secondo si è rivelato essenziale, anche con i suoi 4 assist, nel disegnare hockey e creare gli spazi necessari in una linea completata da un rinato Patry.
** Daniel Carr: mancavano i gol dell’asso canadese, quelli sporchi nello slot, quelli di classe con delle trovate che solo i grandi giocatori hanno nelle loro corde. Carr sotto la guida di Uwe Krupp è tornato ad essere leader, trascinatore e soprattutto goleador. Non aveva mai centrato una doppietta in stagione, con il tedesco in panchina ne sono già arrivate due. A Rapperswil - l’ultima in ordine di tempo - ha dato il la alla rimonta con una segnatura tutta classe, ha chiuso infine le danze con una bordata imprendibile. Senza un DS, chi rinnova Daniel Carr?
* Lugano 2.0: gioco semplice e affrontare le difficoltà come un’entità unica, sembra questo il mantra del Lugano 2.0. Contro il Kloten i sottocenerini sono sempre stati in perfetto controllo del gioco, eccetto per una breve fase del secondo tempo. Ed è lì che al primo campanello d’allarme è arrivato il 3 a 0 di Zohorna. Contro il Rapperswil il 2 a 3 di Strömwall poteva far rientrare i sangallesi, nel giro di 5 minuti i ticinesi hanno riportato sui binari giusti la contesa, andando a bucare la rete non una, ma due volte. Barcolla, sbanda leggermente e non molla mai.
- La dirigenza: con i se e con i ma non si fa la storia, vero. Quanto però ci si chiede tra i corridoi della Cornèr Arena è se non si poteva e non si doveva cambiare con qualche settimana d’anticipo. La squadra da encefalogramma piatto era alla ricerca di nuovi stimoli, ormai pare chiaro che non tutti fossero più allineati con il precedente staff tecnico. Ad oggi ogni giorno perso in passato potrebbe costare caro, con sole 11 partite rimaste per ribaltare il destino di un’intera stagione.
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A tutto Hockey 26.01.2025, 23:00