Adesso l’allarme sta davvero suonando in maniera minacciosa. Il Lugano è stato sconfitto anche in gara-2 dall’Ajoie e ora vede avvicinarsi a grandi passi l’incubo dello spareggio salvezza. Più che il 3-1 subito a Porrentruy, risultato già di per sé preoccupante vista la sconfitta rimediata due giorni fa, a spaventare la truppa di Krupp deve essere la pochezza di quanto mostrato in pista. Zero impulsi e gioco, ancor meno personalità, con il solo Fazzini a cantare e portare la croce. Se Thürkauf e compagni non troveranno il modo di uscire da questo buco la situazione rischia di precipitare ancora di più e solo il Basilea potrebbe evitare ai ticinesi un’ulteriore serie della paura. E dover arrivare a sperare nei favori di un’altra squadra sarebbe uno smacco quasi indelebile.
Chiamati a rimettere in sesto la serie i bianconeri - con Huska di nuovo tra i pali e Joly in sovrannumero - hanno iniziato con un buon piglio, riuscendo a contrastare l’entusiasmo iniziale dei giurassiani seppur senza trovare grandi trame offensive. L’1-0 ospite infatti è arrivato grazie al solito Fazzini, che ha festeggiato al meglio il suo 30o compleanno togliendo le ragnatele dall’incrocio della porta di Conz. Nemmeno il gol del proprio top scorer però è riuscito a sciogliere la manovra dei ticinesi, i quali piano piano hanno perso terreno a favore degli uomini di Ireland, che soprattutto a inizio secondo periodo hanno operato una forte pressione sulla porta sottocenerina colpendo anche una traversa.
Il prosieguo dei secondi 20’ è stato un festival di errori (e orrori) che ha coinvolto tutti, uno spettacolo poco edificante che - tra passaggi sbagliati e liberazioni vietate - ha portato alla seconda sirena, non prima che un’ingenuità di Alatalo lo spedisse sulla panchina dei puniti, seguito a inizio terzo tempo da Morini. E allora l’Ajoie, che fin lì aveva graziato i bianconeri, ha ringraziato trovando con Brennan - ancora lui - il pareggio dopo soli 3” (!) di doppia superiorità. Colpito a freddo il Lugano si è definitivamente spento, lasciando il pallino del gioco in mano ai giurassiani e subendo pure il punto del sorpasso per mano dell’ex Romanenghi, su cui Huska non ha fatto una gran figura. Per la seconda volta in 48 ore dunque i bianconeri si sono trovati nella disperata situazione di ricerca del pareggio senza portiere, stavolta però senza lieto fine perché Hazen ha infilato il definitivo 3-1, rendendo più vivo che mai l’incubo in cui si è infilato il Lugano.

A tutto Hockey
A tutto Hockey 17.03.2025, 23:05

NL, l’intervista a Matteo Romanenghi (17.03.2025)
RSI Sport 17.03.2025, 22:35
Legato a Sport e Musica del 17.03.2025