Una sola partita settimanale, ma che partita per il Lugano, andato a travolgere in casa propria uno Zugo sì in leggera crisi ma sempre e comunque terza forza del campionato. A brillare - ma non fa più notizia - la prima linea bianconera, con Thürkauf e Joly toreri d’eccezione a giocare con gli avversari, sventolandogli davanti un drappo rosso che mai sono riusciti a prendere. Nota di merito anche per un Fazzini in grande spolvero, mentre non c’è proprio verso di sbloccare Ruotsalainen, sempre più un rebus irrisolvibile.
*** Calvin Thürkauf/Michael Joly: uno spacca, l’altro danza. Con Carr leggermente meno incisivo rispetto al solito è la coppia d’oro dei sottocenerini a prendersi la scena. Il capitano è straripante nella sua energia, il numero 88 incanta con giocate d’alta classe. Sono tornati dalla pausa con le batterie piene, e si vede.
** Luca Fazzini: grande prova del numero 17 che segna, fa segnare e non disdegna neppure il lavoro sporco. Il gol è frutto della specialità della casa, il polsino mortifero del Fazz, ma dimostra anche grande visione di gioco trovando Arcobello davanti a Genoni.
* Santeri Alatalo: ogni tanto si lascia andare a qualche “papera” difensiva, ma rimane uno dei difensori più tecnici del campionato. Il passaggio a smarcare Fazzini è una delizia e di vitale importanza subito dopo il pareggio subito. Bene anche nella gestione del powerplay.
- Arttu Ruotsalainen: nemmeno in una serata di gala come quella della Bossard Arena il numero 24 è riuscito a uscire dall’anonimato. Si sbatte, per carità, ma in linea con i giovani Zanetti e Cjunskis è quello che si vede meno. Gianinazzi lo difende per il lavoro che svolge, ma se uno che l’anno scorso ha segnato 18 gol si nota solo per la grinta forse c’è un problema. Evanescente.
Legato a Rete Uno Sport del 18.02.2024, 07h15