Di Diego Medolago
Alzi la mano chi, dopo le sconfitte con Losanna e Langnau di metà febbraio, si sarebbe immaginato il Lugano ai playoff. Da squadra slegata e senza emozioni i bianconeri si sono riscoperti gruppo in un momento di difficoltà estrema, acuita dalle assenze di Arcobello e Connolly, che hanno permesso ad altre personalità di emergere. L'eliminazione del Friborgo passa soprattutto da una difesa tornata arcigna e solida davanti ad un Koskinen versione d'inizio stagione. Guerra spicca per tranquillità nelle giocate e per la qualità e pulizia dei suoi interventi, in una retroguardia aiutata da un attacco che si è sacrificato in un forecheck a tratti asfissiante, ad immagine di un Herburger passato da topscorer della EBEL a shot-blocker tutto cuore. Un cambio d'atteggiamento che ha portato i suoi frutti ed ha convinto tutti: il Ginevra è avvisato.
*** Samuel Guerra: Nell'ultima settimana ha mostrato perché può vantare tre titoli di campione svizzero. Solido, pulito e tranquillo nelle sue giocate, il 29enne ha disputato le due migliori partite da quando veste la maglia bianconera. Insieme ai compagni di reparto ha eretto una diga invalicabile per i poveri attaccanti burgundi.
** Mikko Koskinen: Parlando di dighe, non si può non citare l'apporto del portierone ex Edmonton: nel terzo tempo della Cornèr Arena ha fermato a ripetizione tutti gli attacchi verso di lui, permettendosi anche alcune parate "per i fotografi" che hanno lasciato frustrati Sprunger e compagni. Se riuscirà a mantenere questo livello, i tifosi possono dormire sonni tranquilli.
* Raphael Herburger: Ormai lontani i tempi in cui segnava con regolarità, il 34enne si è calato perfettamente nella parte del "power forward" al servizio della squadra. Il forechecking ed il dinamismo portati in pista con i compagni di linea Walker e Zanetti hanno fatto ammattire il Gottéron, portando a innumerevoli dischi recuperati dalle parti di Berra. Da citare anche due blocked shots di vitale importanza, a dimostrazione della completa dedizione alla causa.
- Daniel Carr: La voglia e la grinta ci sono sempre, ma Daniel Carr continua a faticare maledettamente a trovare la forma migliore. Anche lui si prodiga per fermare i burgundi, ma è spesso pasticcione e perde diversi dischi. In un attacco bianconero che fa fatica a bucare la porta la sua verve realizzativa serve come il pane.