Il mal di trasferta del Lugano diventa un’emorragia a Davos

Le assenze sono certamente una scusante per questo Lugano, ma lo sono fino a un certo punto. Nonostante un inizio interessante, i bianconeri si sono infatti progressivamente sciolti con il passare dei minuti finendo per subire un’umiliante sconfitta per 8-1 in casa del Davos e la spia rossa di questo ottobre sempre più nero è purtroppo ormai da considerarsi accesa: nei Grigioni è arrivata la terza sconfitta consecutiva e la quinta di fila se si considerano solo le sfide lontane dalla Cornèr Arena. Una tendenza decisamente negativa che deve essere invertita al più presto, magari già domani sera contro il Losanna, per sperare di restare agganciati alla top 6 del campionato.

In pista all’Eisstadion con lo stesso line-up già visto all’opera martedì contro lo Zugo (sempre assenti Zohorna e Dahlström), il complesso di coach Gianinazzi ha approcciato il match con il piglio giusto. Nei primi 10’ gli ospiti, aggressivi e decisi nel portare il forecheck, si sono fatti preferire all’HCD, rispondendo immediatamente al punto d’apertura di Stransky con la conclusione vincente di Jesper Peltonen. Con un’azione fotocopia all’1-0, questa volta però il tiro-appoggio dalla blu di Fora (il difensore ticinese ha sfondato il muro dei 150 punti in NL) è stato deviato imparabilmente col guantone da Aebischer, il Davos si è riportato avanti già all’11’47” e per il Lugano si è fondamentalmente spenta la luce.

Fazzini e compagni hanno accusato il colpo, subendo costantemente la pressione dei padroni di casa sfociata nel 3-1 di Gredig ancora prima della prima sirena. L’attesa reazione bianconera è durata solo una manciata di minuti nel periodo centrale, il tempo per Marco Müller di sparare alto a tu per tu con Hollenstein il puck che avrebbe potuto riaprire le sorti di un confronto, chiuso invece dall’uno-due messo a segno in meno di 3’ da Honka e ancora da Stransky. L’avvicendamento a difesa della gabbia, poco dopo metà partita, è servito solo a placare momentaneamente l’emorragia, perché nel terzo periodo Schlegel è stato battuto da Honka (in powerplay), Knak e Corvi.

Legato a Sport e Musica del 25.10.2024