L’Ambrì completa un’insperata rimonta all’overtime

Il tour de force dell’Ambrì, chiamato a scendere in pista quattro volte in sette giorni, è proseguito con un’insperata vittoria in rimonta. Nel loro secondo impegno settimanale, i biancoblù hanno piegato per 4-3 all’overtime il Davos, al termine di una partita pazza soprattutto nel terzo tempo. Sì, perché dopo essersi ritrovati giustamente sotto 2-0 al 40’ e 3-2 al 56’24”, i biancoblù all’Eisstadion hanno trovato il modo di non abbattersi, completando la rimonta oltre il 60’. I due punti conquistati permettono alla squadra di Cereda di salire al nono posto in classifica, anche se ciò che probabilmente lascia più ottimisti per il futuro è il carattere mostrato nel finale.

Iniziata ad alti ritmi, la partita, che i biancoblù hanno affrontato con Senn tra i pali e con soli cinque stranieri in virtù dell’assenza per infortunio di Curran, ha offerto subito diverse opportunità da entrambe le parti. A passare per primi sono però stati i grigionesi al 14’57” con Zadina, abile a deviare quasi impercettibilmente un polsino di Andersson. L’1-0 ha dato coraggio ai padroni di casa senza tuttavia cambiare troppo i connotati del confronto nei minuti successivi. È invece stato il raddoppio grigionese, arrivato al 20’41” e confezionato da Stransky con un tiro non irresistibile non trattenuto da Senn, a colpire maggiormente nel morale i leventinesi, parsi meno aggressivi e raramente pericolosi per tutto il corso del secondo periodo.

Incapaci di risollevarsi anche con il secondo powerplay di serata, giocato discretamente ma senza pungere, l’HCAP ha poi cambiato ritmo in un pazzo terzo tempo, iniziato con il secondo palo di serata dei padroni di casa, ma proseguito con il primo gol dei biancoblù siglato da Heim, bravo a sfruttare al 46’48” il lavoro preparatorio dietro alla gabbia di Grassi. Sulle ali dell’entusiasmo ritrovato, gli ospiti hanno preso il comando delle operazioni, provandoci con maggiore insistenza e venendo ripagati al 55’36” con un gol di forza nello slot di Douay. Quando il più era fatto, ecco quella che sembrava la beffa: Stransky con una conclusione 48” più tardi ha fulminato Senn. Tutto finito? No, perché DiDomenico con una bella deviazione a 6 contro 5 ha rimandato ogni decisione all’overtime, risolto immediatamente in 4 contro 3 da una sassata di Kubalik.

Legato a Sport e Musica del 27.11.2024