Un punto c’è, ma la Svizzera non sa davvero più vincere

La Federazione continua a ribadire la piena fiducia in coach Fischer, intanto però i risultati scarseggiano. A secco di vittorie dal 21 maggio (quando il 4-2 sulla Cechia aveva sancito un brillantissimo sei su sei nella fase a gironi dei Mondiali), la Nazionale non è riuscita a invertire il preoccupante trend nemmeno nel secondo impegno casalingo dell’Euro Hockey Tour. L’ulteriore battuta d’arresto, la settima consecutiva, è giunta (guarda caso) proprio contro Spacek e compagni, sì rimontati, ma comunque capaci di spuntarla per 3-2 al supplementare.

Sulla scia di quanto accaduto nell’ultimo scontro diretto (1-0 un mese fa), la sfida si è aperta all’insegna delle porte chiuse, tant’è che per ammirare il primo gol di serata - malgrado un numero complessivamente alto di occasioni - il pubblico zurighese ha dovuto attendere fino al 25’15”. E se fin lì erano stati i rossocrociati a mostrare le cose migliori, la rete di Rychlovsky ha mutato i connotati del match, reso ancor più intricato dall’immediato raddoppio di Tomasek (in powerplay). Per riorganizzare le idee ci è allora voluta la seconda pausa: al rientro, emulando gli avversari per velocità, Moy (al 41’11”, grazie anche al primo assist assoluto di Biasca) e Scherwey (43’00”) hanno provvidenzialmente rimesso tutto in parità, garantendo quantomeno il primo punto autunnale. Non di più, tuttavia, perché al 61’57” Kempny ha portato i suoi a -1 dalla Svezia, contro la quale - domani - sarà battaglia vera per la vittoria finale del quadrangolare elvetico.