Il weekend di Coppa del Mondo, soprattutto in ambito femminile, è stato caratterizzato da tantissime cadute, che hanno causato anche spiacevoli e gravi infortuni. Di chi, allora, la colpa? Degli organizzatori, di un calendario troppo fitto o degli stessi sciatori? In proposito, è chiaro il pensiero di Mauro Pini: “Se analizziamo si nota come la maggior parte delle cadute siano dovute a errori tecnici e di linea, successi paradossalmente su una pista troppo bella. E questo va tenuto in considerazione, perché se le condizioni sono perfette ogni atleta è spinto a dare il massimo e a raggiungere più facilmente il suo limite”.
È soprattutto una questione di lettura delle situazioni
Mauro Pini
Ospite in studio alla Domenica Sportiva, l’allenatore di Petra Vlhova si è concentrato anche sull’aspetto mentale delle atlete. “Quando sei in attesa della tua gara e inizi a sentire delle prime cadute che includono anche le top della disciplina, ecco che in partenza si crea una situazione non ideale da gestire, sia per l’atleta che per tutto lo staff. In casi simili l’esperienza può fare la differenza, ma questa a volte manca, soprattutto in campo femminile, dove gli allenatori sono generalmente alle prime esperienze e dunque molto giovani”.
Alla fine i risultati passano in secondo piano se due terzi degli atleti non arrivano al traguardo
Lara Gut-Behrami
Sul tema ha voluto dire la sua anche Lara Gut-Behrami, vincitrice del super G di domenica, ma non per questo al riparo dai possibili rischi: “Anche io in partenza sentivo di essere stanca e che mi mancava un po’ il focus. Memore di quanto successo, oggi e nelle ultime settimane, ho pensato che dovevo arrivare al traguardo. Così ho cercato di arrotondare le curve e di stare il più possibile sullo sci. Su piste così perfette non puoi mai permetterti di perdere la concentrazione”.
CdM, lo studio con Mauro Pini (La Domenica Sportiva 28.01.2024)
RSI Sport 28.01.2024, 19:55