“Sono fortunata ad aver avuto dei genitori così”

Messe in bacheca la seconda Coppa del Mondo generale e la prima Coppa di gigante in carriera e con due altri trofei a un passo, Lara Gut-Behrami può cominciare a tracciare un bilancio su un’annata a dir poco strepitosa. Per arrivare così in forma sino in fondo, la ticinese ha dovuto gestire le proprie energie sia fisiche che mentali: “È stata una stagione lunga. Più cominci ad andar bene, più per assurdo le cose si complicano, perché vuoi sempre di più e ti rendi conto che forse quelle cose che neanche sognavi potrebbero realizzarsi. Quindi da una parte ti dà voglia e dall’altra ti mette pressione.”

Con gli anni la 32enne ha acquisito l’esperienza per capire l’approccio migliore a ogni situazione: “Negli ultimi anni ho imparato a conoscere di più chi sono, cosa mi importa e come posso prepararmi bene. So quello che sono capace di fare, quali sono i miei limiti e cosa mi fa perdere energie, come i viaggi e gli eventi che non posso permettermi perché poi li pago in gara. Fintanto che voglio sciare tutto deve confluire in questa direzione”.

Dopo questi successi Lara ripensa ai sacrifici fatti anche dai suoi genitori? “Adesso mi godo il momento, ma questa settimana ne abbiamo parlato. Quando avevo 10 anni i miei sono andati a prendere un gatto delle nevi per permettermi di sciare su un ghiacciaio. Ricordo poi che alle elementari mio papà a Comano ha creato un gruppo di pre-sciatoria che dava la possibilità a tutti i bambini di allenarsi. Sono fortunata ad aver avuto dei genitori che ci hanno dato la possibilità di crescere così”.