sci alpino - mondiali

Da un obiettivo mancato a una tranquillità iridata e vincente

Terzo oro nelle ultime tre gare ai Mondiali per lo straordinario Odermatt

  • Oggi, 14:53
marco odermatt

Un trionfo rossocrociato

  • Keystone
Di: Luca Steens 

Si può non sentire la pressione quando si è al cancelletto di partenza di un Mondiale? Per il 99% degli atleti è impossibile, dal più scafato e già medagliato all’ultimo che si presenta al via. Che ci si lanci all’inseguimento di un posto sul podio o solo per dimostrare di avere il coraggio di domare la pista iridata, i battiti sono alti probabilmente già al momento di arrivare nella località che ospita l’evento. Poi c’è quell’un per cento, che spesso viene definito come “extraterrestre”. Quello che entra nei libri di storia a suon di medaglie, rappresentato da uno o due elementi per generazione. E per questa generazione di sciatori è Marco Odermatt.

Come molte star dello sport prima di lui, iniziare a riempire la bacheca dei trofei in giovane età dà quella tranquillità che se viene accompagnata dalla voglia di lavorare duramente per restare ai più alti livelli fornisce quel vantaggio sulla concorrenza. Un vantaggio che oggi si è materializzato in addirittura un secondo netto sul primo inseguitore per andare a vincere la terza gara iridata consecutiva, dopo la discesa e il gigante di Courchevel, che avevano seguito la delusione per il quarto posto in super G dove la prima medaglia iridata gli era promessa. Una sconfitta che aveva dato quella motivazione in più in Francia due anni fa come la mancata vittoria nella mitica discesa di Kitzbühel, suo obiettivo stagionale, ha probabilmente dato ora in Austria.

Esattamente 10 anni dopo il successo nella discesa dei Mondiali di Beaver Creek di Patrick Küng (il 7 febbraio porta bene agli elvetici), il 27enne nidvaldese è diventato il quarto svizzero a impossessarsi della corona del super G, dopo Pirmin Zurbriggen (1987), Martin Hangl (1989) e Didier Cuche (2009). Per la Svizzera si tratta della 213a medaglia valida per i Mondiali e del 73o oro, equamente distribuiti tra donne e uomini (36), ai quali va aggiunto quello del Team Event di Are 2019. Dopo la sorpresa dell’argento a squadre, la delusione nel super G femminile, la certezza dell’oro di Odi, che permette alla Svizzera di agganciare Austria e Italia in vetta al medagliere, può dare tranquillità anche ai suoi compagni di squadra, che oggi si sono sciolti come neve al sole dopo un inverno finora dominato nella velocità.

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