dall'inviato a PyeongChang Luca Steens
Ci si avvicina alla fine dell'avventura olimpica, e oltre ad aver ormai preso il ritmo di lavoro in una situazione nuova e sconosciuta, ci si è adattati pure alla vita in Corea del Sud. Prima della partenza ovviamente uno degli argomenti di maggior preoccupazione, nelle esigenze di prima necessità di ogni individuo, era quello del cibo. E alla fine chi più chi meno si è adattato, trovando i menù preferiti e piatti invece da evitare.
Il problema maggiore? Assolutamente quello di adattarsi al gusto per il piccante e l'aglio dei coreani, dove anche i più resistenti di noi hanno fatto fatica a passare al livello due peperoncini, su una scala da 0 a 3 che di solito si trova sui menù. Per il resto molto ambito è stato il barbecue coreano, presentato sotto diverse forme e livelli di carne. Buono sì, ma comunque una bella grigliata alla ticinese è di sicuro una spanna sopra.
Sì, probabilmente è ormai giunto il momento di tornare alle proprie abitudini, perché senza arrivare ai livelli di Marcel Hirscher ("È tutto molto buono, ma di mangiare riso non ce la faccio più"), i piatti tipici sono ormai quasi tutti nei ricordi. Dove, per la gioia degli amici padroni di animali domestici, non è entrato il cane, che non abbiamo nemmeno mai visto "offerto". L'unico fatto certo, è che in tre settimane di fratelli del Peo ne abbiamo visto uno solo e nemmeno un gatto...
Alcuni piatti tipici coreani