Gli Australian Open si sono aperti come da pronostico con una vittoria di Novak Djokovic (ATP 1) contro il giovane qualificato Dino Prizmic (178), ma il successo del detentore del trofeo è stato tutt’altro che una passeggiata. Il 18enne croato, alla sua prima apparizione in un torneo del Grande Slam, è infatti sceso in campo nella Rod Laver Arena senza timori reverenziali e, nonostante qualche acciacco fisico che lo ha portato a chiamare due volte il medical timeout nel primo parziale, è riuscito persino a strappare un set al favoritissimo avversario. Alla fine il serbo l’ha però spuntata grazie anche ai 9 giochi consecutivi inanellati a cavallo tra terza e quarta frazione, quando si era trovato a recuperare un break, e si è imposto dopo quasi quattro ore per 6-2 6-7 (5/7) 6-3 6-4.
Ha dal canto suo rischiato grosso il numero 5 al mondo Andrey Rublev. Dopo aver vinto le prime due frazioni, il russo si è fatto riprendere dal brasiliano Thiago Seyboth Wild (78) che lo ha portato fino al tie-break del quinto, dove l’ha però spuntata il 26enne moscovita impostosi infine con il punteggio di 7-5 6-4 3-6 4-6 7-6 (10/6) dopo 3h45’ di gioco. All’italiano Jannik Sinner (ATP 4) sono invece bastati tre set per piegare la resistenza dell’olandese Botic van de Zandschulp (56), battuto 6-4 7-5 6-3.
In campo femminile la numero 2 mondiale Aryna Sabalenka non ha lasciato che le briciole alla sua giovane rivale, la 18enne tedesca Ella Seidel (172), strapazzata in appena 55’ per 6-0 6-1. Ci ha messo poco di più la greca Maria Sakkari (WTA 8) per avere la meglio sulla giapponese Nao Hibino (92), battuta in 72’ per 6-4 6-1.
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