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Il girone di ferro regalerà grandi e intense emozioni

Gruppo B, le sfide tra Italia, Spagna e Croazia promettono scintille

  • 12 giugno, 11:27
  • 14 giugno, 09:05
italia spagna

Italiani e spagnoli si incroceranno per la 41a volta

  • Keystone

Non ci vogliono certo le statistiche e la graduatoria FIFA per determinare che il Gruppo B sia il girone di ferro degli Europei 2024 in Germania. Fare un pronostico su come finirà tra Italia, Spagna e Croazia è quasi impossibile, senza dimenticare che l’Albania potrebbe essere l’ago della bilancia anche se ha possibilità ridottissime di passare il turno.

Spagna, occhi puntati sui giovani talenti

La generazione che ha dominato tra il 2008 e il 2012 (due titoli europei, gli unici a conquistarli consecutivamente, e uno mondiale) è ormai storia, ma gli spagnoli restano sempre tra i favoriti, soprattutto dopo il successo in Nations League ottenuto battendo la Croazia (in finale) e l’Italia (in semifinale) che ritroveranno in Germania. Le delusioni del Qatar (fuori agli ottavi col Marocco) e dei due precedenti Mondiali sono ormai cancellate, per una Nazionale che si è imposta tre volte (record in coabitazione con i padroni di casa) a livello continentale. Dal 1980, con l’introduzione dei gironi, le Furie Rosse hanno mancato la fase finale solo nel 1992. Nelle ultime due edizioni gli iberici sono stati eliminati dagli italiani (2016 agli ottavi e 2021 in semifinale) che si sono così vendicati per le sconfitte subite nei precedenti Europei ai quarti e all’ultimo atto. Se le sfide con gli Azzurri sono le più frequenti per entrambe le Nazioni (sarà la 41a), anche con i croati ci sono diversi precedenti: sarà la 4a volta consecutiva che si ritroveranno di fronte ai CE. Il bilancio parla di due vittorie della Spagna e uno della Croazia, nel 2016, ultima sconfitta in una fase finale per gli spagnoli. Nelle qualificazioni gli uomini di De La Fuente, al primo grande torneo e che propone un calcio più diretto rispetto al predecessore Luis Enrique, hanno subito una sola sconfitta in Scozia e hanno incassato solo 5 reti. Della selezione, che vanta diversi giovani con Pedri, Fermin Lopez, Nico Williams (tutti 21) e Yamal (che potrebbe diventare a 16 anni il più giovane della storia a esordire a un Europeo), fanno parte solo 3 giocatori del Real Madrid ma 5 a testa di Barcellona e Real Sociedad.

Albania ago della bilancia

Gli albanesi sono alla seconda partecipazione dopo il 2016, e ci sono arrivati finendo per la prima volta al primo posto di un girone di qualificazione. L’unica rete realizzata otto anni fa, valsa la prima vittoria a un Europeo (contro la Romania), fu opera di Sadiku (ex Lugano) ma non bastò per essere nelle quattro migliori terze. Dopo un’attesa di tre giorni gli albanesi dovettero tornare a casa. Oggi alla guida di una selezione che conta diversi elementi cresciuti in Svizzera c’è il brasiliano Sylvinho. Di coloro che hanno giocato otto anni fa sono ancora presenti il portiere Berisha, Hysaj, Ajeti e il capitano del GC Abrashi, che rappresenta lo spirito della squadra come il leader della Nazionale Djimsiti, oltre a portare esperienza. Gli ultimi tre citati, così come Bajrami e Aliji, sono nati e cresciuti in Svizzera e possiedono il doppio passaporto, tanto che hanno fatto la trafila delle selezioni giovanili rossocrociate. Anche l’attaccante Berisha è venuto al mondo in Svizzera, in una selezione dove i giocatori sono nati in 9 differenti Paesi e giocano in 13 campionati diversi. Con il tecnico sudamericano i balcanici hanno disputato 13 partite: in sei non hanno subito reti e in altre sei una sola. In questo girone gli albanesi avranno tre test importanti per verificare la solidità difensiva.

Croazia si aggrappa ancora a Modric

Dal 1992, anno della prima amichevole, la Federazione croata ha ottenuto risultati più esaltanti ai Mondiali che agli Europei, con una finale persa nel 2018 e un terzo posto conquistato sia nel 1998 che nel 2022. Alla rassegna continentale i balcanici sono mancati comunque solo nel 2000, ma come miglior risultato vantano i quarti di finale raggiunti nel 1996 e nel 2008. Tre anni fa furono eliminati agli ottavi dalla Spagna con un rocambolesco 5-3 ai supplementari, e proprio contro gli spagnoli riprenderanno il discorso in una fase finale sabato nel primo incontro. Nonostante sia stata l’ultima squadra a staccare un biglietto diretto per la Germania, la Croazia ha subito solo 4 reti nelle qualificazioni. Il selezionatore Dalic, in carica dal 2017, conta ancora sul 39enne Modric, e pure su tutta una schiera di senatori da amalgamare con qualche giovane. Gli ultimi test hanno dato buone indicazioni all’allenatore, viste le vittorie contro la Macedonia del Nord e soprattutto il Portogallo.

Italia e il sogno della riconferma

I campioni uscenti, con 9 elementi ancora in rosa, sono all’ottavo europeo consecutivo (11o in totale): finora hanno giocato quattro finali e ne hanno vinte la metà (1968 e 2021). A cavallo del titolo europeo ottenuto battendo l’Inghilterra a Wembley, gli italiani hanno mancato per due volte consecutive la fase finale dei Mondiali. Spalletti sta portando avanti il ricambio generazionale, dopo una Nazionale capace di arrivare al titolo continentale con 34 partite da imbattuta, serie terminata nell’ottobre successivo contro la Spagna a quota 37. Attualmente gli Azzurri sono senza sconfitte da sei incontri. Ripetere il percorso di tre anni fa, quando vinse tutte le partite del girone senza incassare reti, sembra impossibile per l’Italia in questo gruppo di ferro. Ma la Germania potrebbe risvegliare i ricordi del successo ai Mondiali 2006, con la finale con la Francia che rimane l’ultima partita a eliminazione diretta vinta ai Campionati del Mondo prima di due uscite nella fase a gruppi e due qualificazioni mancate. Gli italiani possono vantare la percentuale minore di sconfitte agli Europei: solo 6 su 45 incontri. In 22 sfide non hanno subito reti, e 18 volte hanno pareggiato, mentre una sola volta hanno perso quando sono stati in vantaggio, ovvero nella finale del 2000 contro la Francia caratterizzata dal Golden Gol di Trezeguet. Da notare però che quando hanno subito più di una rete, hanno perso quelle 5 sfide. Gli uomini di Spalletti hanno chiuso secondi nel loro gruppo di qualificazione dietro all’Inghilterra grazie a una differenza reti migliore rispetto all’Ucraina. Una campagna nella quale hanno giocato più della metà dei minuti solo Donnarumma, Barella, Di Lorenzo e Dimarco. La scelta quindi non manca per mettere in campo la formazione migliore.

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